Su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, il Tribunale di Catania ha sequestrato beni per 150 milioni di euro all’editore e direttore del quotidiano La Sicilia, Mario Ciancio Sanfilippo, attualmente sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa.
Oltre alla Sicilia, sono finiti sotto sequestro anche la maggioranza delle quote della Gazzetta del Mezzogiorno di Bari e di due emittenti televisive regionali, Antenna Sicilia e Telecolor. Sigilli anche per conti correnti, polizze assicurative, 31 società, beni immobili e quote partecipative di altre sette aziende.
Mario Ciancio Sanfilippo ha rassegnato le proprie dimissioni da direttore de "La Sicilia", incarico che ricopriva da 51 anni, dopo la confisca delle sue aziende da parte della Dda di Catania. Contestualmente ha lasciato la condirezione il figlio, Domenico Ciancio Sanfilippo. Il giornale da oggi è firmato da Antonello Piraneo, nominato direttore responsabile dall'assemblea dei soci della Domenico Sanfilippo Editore.
Mario Ciancio ha così spiegato di lasciare "con amarezza" ma con la convinzione che un "passo indietro, seppur doloroso" potrà renderlo più libero nel difendersi. "Lascio a fronte alta, perché non ho commesso alcuno dei reati di cui sono accusato. E lo dimostrerò. Per questo, e direi nonostante tutto, mantengo intatta la fiducia nella magistratura. Chiedo solo, a 86 anni di morire da cittadino libero da interminabili processi".