Rischia di chiudere la piscina comunale di Marsala. La notizia, incredibile, è emersa ieri nel consiglio comunale che discute sul bilancio consuntivo del Comune. Tra questi ci sono i costi delle strutture sportive, tra cui appunto la piscina comunale.
E che è successo? In pratica, secondo la relazione del dirigente Fazio, le spese correnti della piscina, cioè acqua luce e gas sono pagate dal Comune, che poi chiede in parte il rimborso alla società che gestisce la piscina.
Ma dal Comune non riescono a farsi rimborsare le spese perché mancano le pezze giustificative dei costi, che giustamente la società vuole vedere prima di versare la sua quota di intervento.
E perchè mancano queste pezze? I tecnici del Comune non hanno accesso ai dati di un contatore. Il Comune si è fatto pagare solo il primo anno. Poi, in pratica, il Comune non riesce a quantificare i costi e a certificarli al gestore... La documentazione cartacea è a ritroso di un anno e mezzo.
La vicenda ha lasciato di stucco ieri tutti i consiglieri comunali, tanto che Mario Rodriquez, del Pd, ha chiesto al dirigente: "Scusi, ma, nell'era dell'informatica, erchè non chiamate il servizio clienti dell'Enel, come fanno tutti, per farvi dare i dati sul consumo? Che ci vuole ad ammaccare un bottone nel contatore per avere il numero cliente e chiamare l'Enel". "Ma se a lei venisse intimato il pagamento di 50.000 euro, non vorrebbe la pezza giustificativa" è la risposta di Fazio in questa specie di teatrino dell'assurdo.
Siccome ci sono dei lavori straordinari da fare in piscina (ad esempio le fognature), e il gestore potrebbe chiedere addirittura il risarcimento danni al Comune, si sta cercando di far fare i lavori al gestore, compensando così i soldi che deve per le bollette al Comune. Prima però i costi vanno quantificati, e devono essere per interventi necessari e intervenibili, a prezzi congrui. Quindi si compensa, con le entrate che spettano al Comune. "Si rischia che la piscina possa essere chiusa" dice il dirigente.