Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
09/10/2018 18:58:00

Scrive Fassa Srl, sulla cava ad Agira e la violazione del protocollo di legalità

Egr. Direttore / Capo Cronista,
L’articolo pubblicato in data 2/10/2018 sulla Vostra Testata, riporta la notizia della sospensione temporanea in data 24.09.2018 - ad opera del Dipartimento di Energia del Distretto minerario di Caltanissetta - del provvedimento emesso in data 15.06.2018 ed autorizzativo l’estrazione nella cava denominata “Santa Nicolella” sita nel Comune di Agira, per la violazione da parte di Fassa s.r.l. del protocollo di legalità della Regione.

Secondo quanto scritto, vi sarebbe “il sospetto di un’infiltrazione mafiosa”, poichè uno dei proprietari dei terreni acquistati da Fassa s.r.l. - Giuseppe Pecorino – fu condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso con sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione nell’anno 2014. Inoltre questi terreni sarebbero stati acquistati ad un prezzo notevolmente superiore al loro reale valore di mercato, e Fassa s.r.l. avrebbe stipulato “accordi societari” con tutti i precedenti proprietari dei terreni, e i loro eredi, nell’utilizzo del materiale della cava, essendosi impegnata a fornire loro al prezzo pari al costo di estrazione e di stoccaggio, e per tutta la durata dell’attività estrattiva, il materiale cavato e non utilizzato.

Nella realtà, i fatti si sono svolti diversamente. Il contratto preliminare di compravendita dei terreni era stato sottoscritto il 8/8/2013, ovvero in data antecedente alla pronuncia della condanna definitiva di Giuseppe Pecorino avvenuta in data 16/12/2014. Questo atto, così come ogni altra successiva pattuizione, sono stati trasmessi da Fassa s.r.l. all’Autorità amministrativa procedente, che ne accertò la regolarità e rilasciò a Fassa s.r.l. dapprima il permesso di ricerca in data 2/7/2014 e quindi, in data 15.06.2018, l’autorizzazione per l’estrazione nella cava. Nel corso di tale iter procedimentale le Autorità amministrative non hanno mai contestato alcun rilievo o irregolarità. Inoltre, contrariamente a quanto riportato dalla stampa, il prezzo di € 1.800.000,00 convenuto per l’acquisto dei terreni della cava di Agira risulta assolutamente proporzionato ai valori di mercato, considerate la qualità e la produttività di escavo dei terreni compravenduti.

Per concludere, Fassa s.r.l. non ha mai stipulato alcun “accordo societario” con i precedenti proprietari o avuto con gli stessi alcun rapporto diverso da quello di acquisto delle aree. Auspichiamo che la situazione venga chiarita al più presto, garantendo una rapida realizzazione di un progetto che a livello occupazionale garantirebbe 100 posti di lavoro.

Fassa Srl