Montante parla, e adesso in Sicilia tremano in tanti
Dice che ha avuto una specie di conversione religiosa. Montante ha deciso di parlare, e adesso in Sicilia tremano in tanti. Non tutti però sono convinti della genuinità delle sue intenzioni.
Antonello Montante è in carcere da Maggio, e ad alcuni il suo sembra il tentativo di aprire una breccia per uscire dal carcere. Anche perchè, nei colloqui avuti finora con i magistrati, non ha raccontato cose concrete, ma ha continuato a ripetere lo schema della sua difesa: "Io sono un uomo delle istituzioni, difensore della legalità, quello che mi è successo è la vendetta dei poteri forti". Parla di magistrati con i quali era amico, "ci davamo del tu", e rivendica il suo ruolo per convicere l'allora segretario del Pd, Bersani, a candidare nel 2012 in Sicilia Rosario Crocetta: "Non lo voleva nessuno, perché pensavano che fosse ingestibile". Confindustria Sicilia ebbe un ruolo determinante anche nella formazione della Giunta Crocetta, dato che indicò Linda Vancheri, assessore alle attività produttive, dietro sempre la mediazione di Montante. Nella Giunta Crocetta emersero subito i contrasti con l'assessore Nicolò Marino, magistrato, che attaccava spesso Giuseppe Catanzaro, imprenditore re delle discariche e amico dell'allora numero uno di Confindustria. E lì Montante ammette di aver svolto delle "indagini" perché si diceva che Marino avesse una Ferrari e "volevamo sapere la targa".
La "sopravvissuta" più celebre, del sistema Montante, è Maria Grazia Brandara, ex commissaria dell'IRSAP che è indagata nell'inchiesta che vede al centro l'imprenditore di Serradifalco: una delle figure, secondo la procura, attraverso le quali Montante condizionava l'attività e la spesa - della Regione. Brandara, dal 2016, a capo dell'Ias (la potente società controllata dal Consorzio Asi di Siracusa che gestisce l'impianto di depurazione a Priolo), è rimasta al suo posto malgrado il cambio di governo regionale e nonostante, appunto, la bufera che ha investito Montante e Crocetta.
