La britannica Celebrity Speaker Associates ha inserito nella propria scuderia anche Matteo Renzi, garantisce che il «former italian prime minister» è in grado di tenere conferenze o parlare a convention in italiano, francese e inglese sul futuro dell’Europa, le sfide della globalizzazione, come non perdere la sfida contro le fake news, e simili. Come compenso, ha posto il politico fiorentino nella fascia più alta, quella da 20 mila euro. Scrive Massimo Gramellini sul Corriere della Sera:
Leggo le note biografiche con cui l’agenzia internazionale di conferenzieri «Celebrity Speakers Associates» presenta il suo ultimo acquisto — «Ha guidato il Paese nell’uscita dalla recessione economica» — e vengo colto da un raptus d’invidia di cittadinanza. Quale fortunata nazione straniera avrà beneficiato di un simile statista? Continuo nella lettura, alla ricerca di indizi: «Ha accelerato la fine della crisi con la riforma del lavoro e delle misure fiscali». Meno precariato e meno tasse: proprio quello che servirebbe da noi. Dove vive questo fenomeno? Ingaggiamolo subito, ma non per un ciclo di conferenze: per palazzo Chigi, che tanto è disabitato.
Vado avanti, divorato dall’ansia di sapere: «Ha modernizzato l’Italia con una serie di…» L’I-ta-lia? E quando è successo? Possibile che io sia sempre così distratto? Però, cari lettori, avreste potuto mandarmi una cartolina. O eravate distratti anche voi? Continuo a leggere, in cerca di lumi: «L’esperienza di amministratore locale e leader nazionale gli permette di avere il doppio punto di vista, dei cittadini e dei leader mondiali». Praticamente Cavour redivivo. Napoleone Roosevelt. Giulio Cesare Churchill. E i giornali ne hanno tenute nascoste le gesta per anni, mentre lui nell’ombra confezionava doppi punti di vista, punti e punti e virgola. Se solo si riuscisse a scoprire il suo nome… «Presenta le sue conferenze in italiano, francese e inglese.» In inglese? Ah, ma allora è Renzi. Tenetevelo pure.