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18/10/2018 06:00:00

Trapani, da tre mesi stop all'assistenza domiciliare agli anziani. L'appello dei cittadini

E’ un vero dramma quello che stanno vivendo a Trapani duecentottanta persone tra anziani e disabili. Da tre mesi, con l’insediamento della nuova amministrazione, si è scoperto che non ci sono più i fondi per continuare il servizio di assistenza domiciliare, e per questo è stato sospeso.

Oltre ai gravissimi disagi recati alle persone che fino a qualche tempo fa ricevevano l’assistenza del Comune tramite alcune cooperative convenzionate, ci sono anche gli stessi operatori OSS e OSA che non hanno più un’occupazione e sono all’incirca 150 persone. 

La denuncia - A lanciare questo grido d'allarme e a denunciare questa situazione così grave sono gli stessi cittadini che usufruivano del servizio e gli operatori delle cooperative che li assistevano. “Abbiamo assistito molti anziani - ci dice un’operatrice - che non dico sono disabili ma quasi e ora si ritrovano a non avere più il nostro aiuto nella preparazione dei pasti, nell’igiene personale, ma anche con una semplice parola di conforto e un po’ di compagnia. Ora non hanno più tutto questo e noi ci ritroviamo senza lavoro, anche se nei casi più bisognosi e gravi continuiamo ad aiutarli amichevolmente, come è capitato di recente con una signora di 93 anni che ci ha chiamato piangendo e chiedendo il nostro aiuto”.

Il signor Marrone in rappresentanza degli assistiti -  Tra le persone che si ritrovano a non essere più assistiti, nonostante sia semiparalizzato c’è il signor Sebastiano Marrone, 80enne che parla a nome suo ma anche in rappresentanza degli altri cittadini che si trovano nelle sue stesse condizioni: “Sono solo da tredici anni, avevo l’assistenza e adesso non so come fare. Non so e non posso cucinare, non so pulire e fare le faccende domestiche e se non sono coadiuvato non so come andare avanti”.

La situazione attuale - Gli operatori e gli assistiti dicono di aver fatto presente il problema all’amministrazione comunale. Attualmente i cittadini interessati sono in attesa di avere notizie. La graduatoria è stata fatta, le domande sono state presentate a novembre del 2017 e entro marzo 2018 sono stati presentati i documenti ISEE aggiornati per verificare la situazione finanziaria. Ma nonostante tutto ciò non si sa ancora nulla. 

Il racconto delle operatrici assistenziali  - "Dobbiamo dire che, quando siamo andati al Comune, con questi cittadini che non riescono a muoversi se non hanno aiuto, in alcuni casi anche malati oncologici - commenta un'altra operatrice -  il sindaco ci ha detto che devono pensarci i parenti fino alla terza generazione e che se non provvedono ad aiutare i familiari verranno denunciati".

"Purtroppo ci sono molti di questi anziani che sono distrutti, perché speravano nel servizio e invece non ce la fanno - continua l'operatrice socio-sanitaria -. Ci sono delle persone addirittura con entrambe le gambe amputate che non hanno un'assistenza. Percepiscono delle pensioni minime e non possono pagare delle persone per farsi assistere. Tra queste persone ci sono molte persone nubili e celibi, che si ritrovano senza familiari e quelli che hanno i familiari li hanno fuori o non hanno un lavoro. La maggior parte di queste persone  hanno un reddito molto basso. Il Comune, quando il reddito supera il limite, si fa pagare anche l’80% / 90% e in alcuni casi chi aveva un reddito un po’ più alto ha dovuto rinunciare perché doveva pagare fino a 12/13 euro l’ora. Il Comune percepisce anche un incasso da queste persone. Comprendiamo il fatto che la Regione abbia bloccato i fondi ma non si capisce il perché non si cerchi di trovare una soluzione per risolvere questo problema così grave per delle persone così bisognose”.

L'appello degli assistiti - Il signor Sebastiano Marrone a nome suo e di tutti gli altri assistiti, ha voluto fare un appello al sindaco Giacomo Tranchida e all’assessore Enzo Abbruscato: “Andate da buoni padri di famiglia a farvi sentire alla Regione, risolvete questo problema, è troppo facile dire che il servizio non è obbligatorio. Soffriamo tantissimo noi anziani ma non solo, soffrono anche i tanti lavoratori che ci assistono e le cooperative che gestiscono il servizio, non è possibile non trovare una soluzione". 

Sulla vicenda del blocco dell'assistenza domiciliare agli anziani di Trapani c'è l'intervento del neo coordinatore provinciale dei leghisti trapanesi, Roberto Bertini che ha rilasciato queste dichiarazioni al quotidiano "Il Locale News": “Abbiamo appreso che il Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ha intendimento di tagliare l’assistenza agli anziani. Sembrerebbe, infatti, che abbia dichiarato ad alcune operatrici assistenziali che il servizio di assistenza agli anziani, per legge, non è obbligatorio darlo e che quindi viene assicurato solo ai disabili e per il trasporto degli stessi disabili. Dovuta e sacrosanta - ribadisce Bertini - l’assistenza ai disabili (che anzi va rafforzata) ma agli anziani che sopravvivono da soli non si può sbattere la porta in faccia. In questi giorni il sindaco di Trapani sarebbe stato presente, in rappresentanza della città, alla annuale marcia della pace di Perugia-Assisi. Una iniziativa certamente lodevole, ma vorremmo ricordare al primo cittadino di Trapani che i concetti di solidarietà, di carità cristiana e di fratellanza, per essere tali, non possono andare ad intermittenza nè a senso unico".