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18/10/2018 06:00:00

Sicilia. Nervi tesi in maggioranza, Pellegrino e Armao litigano all'Ars

A l'Ars non si trova l'accordo su nulla, le sedute non producono grandi cose. Le leggi sono messe nel cassetto, le riforme attaccate al palo. La Sicilia attende, ma guarda.
Nella seduta di martedì pomeriggio non ha visto la luce l'esame del disegno di legge sui revisori dei conti, lo scontro si è consumato tra il deputato di Forza Italia, Stefano Pellegrino, e l'assessore all'economia Gaetano Armao. Quest'ultimo ha mosso delle accuse al suo collega di partito: Pellegrino non ha convocato l'ordine degli avvocati per esaminare nel dettaglio il disegno di legge in commissione Affari Istituzionali, di cui è presidente.
Bagarre anche sul parere che ha emesso l'assessorato all'economia sullo stesso disegno di legge, il parere era negativo, Armao è duro in aula con Pellegrino: “Se la commissione vuole andare avanti contando sulla forza dei numeri lo faccia pure”.
Numeri che non vengono fuori e che fanno fatica a compattare una maggioranza frastagliata.
Lo evidenzia Giuseppe Lupo, capogruppo all'Ars per il Partito Democratico: “E’ ormai chiaro che la coalizione di Musumeci è in crisi e che rinviare i lavori d’aula non risolve il conflitto politico che paralizza la giunta e l’attività del Parlamento”.
Pd e Cinque Stelle si guardano, si osservano e non stanno costruendo un'asse politico che ha come obiettivo di ridurre le manovre del centrodestra.
Niente da fare non si discute in aula del ddl, che porta la firma di Gianina Ciancio dei Cinque Stelle, esame rinviato alla prossima seduta, nel frattempo si potranno apportare le modifiche al testo con gli emendamenti.
Cosa prevede il disegno di legge sui revisori dei conti? Che i revisori degli enti controllati dalla Regione siano nominati attraverso un regolare sorteggio. È una norma però che ha spaccato l'aula, da una parte i grillini insieme ai due deputati dem Giuseppe Lupo e Antonello Cracolici, dall'altra parte ci sono 21 deputati che hanno firmato per l'abrogazione della legge, tra questi pure Luca Sammartino del Pd ed Edy Tamaio di Sicilia Futura.

Si torna a parlare dei vitalizi, Giancarlo Cancelleri dei Cinque Stelle chiede di allinearsi al governo centrale: “Dopo l'ok alla Camera e ora al Senato, cade definitivamente lo scudo dietro al quale si è finora riparato chi all'Assemblea siciliana ha posto problemi per l'abolizione dei vitalizi agli ex deputati regionali. Noi la proposta l'abbiamo consegnata da mesi, siamo pronti a dare battaglia in ufficio di Presidenza”.
Poi si rivolge al presidente dell'Ars, Miccichè: “Vuoi ancora nasconderti dietro allo scudo dei pareri tecnici o vuoi contribuire a scrivere una nuova pagina di storia in Sicilia?".
I Cinque Stelle sono pronti a dare battaglia sul tema e a non arretrare. E' una guerra che portano avanti da anni e i siciliani, loro elettori, aspettano delle risposte concrete.
Cancelleri chiama in causa il presidente della Regione Nello Musumeci: “Adesso o dice la sua oppure dimostrerà di non avere a cuore le sorti della Sicilia, considerando che la Regione sarà penalizzata con il taglio dei trasferimenti se l'Ars deciderà di non abolire i vitalizi".
Il governo romano, infatti, potrebbe adottare la linea dura contro il governo regionale diminuendo i trasferimenti se non taglierà i vitalizi.
Il risparmio che deriverebbe dal taglio ammonta a circa 8 milioni di euro, per Cancelleri l'auspicio è quello di cambiare la storia della giustizia sociale siciliana.