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19/10/2018 09:18:00

Lega e M5s litigano ancora sul condono. Il caso Rc auto

Il M5s ha chiesto un nuovo consiglio dei ministri per cambiare le norme sul condono, ma Salvini ha chiuso alle modifiche e alla nuova riunione: «Il testo resta com’è». Sulla questione è intervenuto allora Conte, dicendo: «Il presidente del consiglio sono io e lo convoco io, per sabato (cioè domani - ndr). Il consiglio dei ministri ci sarà, non so se Salvini verrà, è in campagna elettorale». Conte ha ventilato anche l’ipotesi di sue dimissioni e di una crisi di governo: «Vedremo nei prossimi dieci giorni». Salvini in serata ha poi smorzato i toni e annunciato che sarà presente al consiglio dei ministri: «Se serve che Salvini ci sia, Salvini ci sarà». Di Maio, sul decreto che si vuole manipolato dalla solita manina, annuncia esposti in procura. Intanto è scoppiato un altro caso: per effetto della manovra le assicurazioni Rc Auto al nord costerebbero di più. «Una norma mai vista né condivisa. Quindi, il problema non esiste» hanno detto dalla Lega. La misura sull’Rc auto è stata discussa la settimana scorsa ed è stata inviata agli alleati della Lega martedì mattina, hanno replicato fonti del M5s.
Per i grillini, «le ultime settimane sono state uno stillicidio di passi indietro: sulla Tap, che Di Battista aveva dichiarato morta «entro quindici giorni dalla formazione del nostro governo»; sull’Ilva, che volevano chiudere e fortunatamente riparte: sulla Gronda e forse anche sulla Tav, con i comitati no-Gronda e no-Tav in fibrillazione; magari anche su Genova, dove il governo, smentendo l’anatema, apre uno spiraglio ad Autostrade per la demolizione del ponte crollato; o a Ischia, con una sanatoria post-terremoto che può diventare un colpo di spugna per gli abusivi» scrive Polito su Repubblica. 

Giorgetti ha dato un’intervista a Carmelo Lopapa di Repubblica: «Io sono una persona per bene. Non consento a nessuno di alludere a complotti e trame oscure, con dichiarazioni così scomposte. Se si continua ad attaccare chi prova a tenere in piedi la baracca, il governo non andrà molto lontano. Spero Luigi Di Maio ci vada davvero, in procura. Scoprirà che la famosa “manina” è in casa loro. Ma occhio, così loro si vanno a schiantare [...] Per dieci giorni al ministero dell’Economia è stato discusso il passaggio della cosiddetta pace fiscale relativo alla dichiarazione integrativa. Ne hanno parlato approfonditamente i nostri Bitonci e Garavaglia con la viceministra del M5S Castelli. Poi il presidente Conte con Salvini e Di Maio, nel vertice che precede il Consiglio dei ministri di lunedì, decidono di porre un limite di 100 mila euro e la norma è stata formulata nella sua interezza, nel testo che conoscete tutti». 
 
Gli industriali lombardi attaccano il governo
Agli industriali lombardi riuniti alla Scala di Milano, il presidente dell’Assolombarda Carlo Bonomi ha fatto  questo discorso, molto critico verso il governo: «Il governo del cambiamento non ha prodotto una manovra di vero cambiamento. Le stime di maggior crescita del Pil non sono credibili. Invece del reddito di cittadinanza destiniamo quei dieci miliardi alla ricerca per l’industria e la manifattura. Tutti comprendiamo che il dividendo che si ricerca è quello elettorale, non quello della crescita. Noi non tifiamo per questo o per quello. Noi tifiamo per l’Italia. Dobbiamo dire no a uno Stato che chiude gli esercizi commerciali la domenica, no a uno Stato che crede di poter rigestire il trasporto aereo. Se non potevamo permetterci, anche giustamente, un aereo di Stato come quello della presidenza del Consiglio, possiamo mai tornare a permetterci una flotta pubblica di Stato? No a uno Stato che si oppone alle grandi opere infrastrutturali come Tap, Tav e Terzo Valico». Sulla rinazionalizzazione di Alitalia, Bonomi ha proposto un referendum. Le Ferrovie dello stato, invece, si preparano ad aggirare i divieti di Bruxelles presentando un’offerta sul 100 per 100 della compagnia e riservandosi di trovare altri partner in un secondo tempo.
«Dalla nascita del governo gialloverde non si era ancora sentita una critica così severa, netta e coerente del mondo imprenditoriale alla politica economica del duo Salvini-Di Maio. È accaduto ieri a Milano quando il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, ha riassunto in maniera efficace il sentimento delle imprese del Nord nei confronti della manovra economica. È il sentimento di chi — nel giorno dello spread a 327 punti — dice rivolto a Roma: “Vi state occupando solo delle prossime elezioni e non della crescita”». L’elettore del M5s è molto irritato per la storia del condono fiscale, «ma c’è un altro elettore gravemente irritato. È quello della Lega nel Nord e nel Nord-est produttivo. È il piccolo e medio imprenditore che si sente preso in giro dai cedimenti del Carroccio ai 5S, esito inevitabile di un’alleanza innaturale» così Stefano Folli su Repubblica.