Scuole private trasformate in "diplomifici". La Finanza le ha scoperte, eppure non chiudono. L'inchiesta invece continua, e oltre a coinvolgere quattro scuole, vede indagate più di cento persone.
I quattro istituti paritari siciliani incappati nell’operazione Diplomat, che ha portato a 110 indagati e al sequestro di 400mila euro in contanti. Sontinueranno a rimanere aperti e a funzionare regolarmente fino a quando la Regione non deciderà di revocare loro la parità scolastica.
Si tratta di quattro istituti – due di Canicattì, uno di Licata nell’agrigentino e un altro di Acireale – che avrebbero messo in piedi una macchina che consentiva a candidati poco preparati di conseguire facilmente la maturità.
Il meccanismo è abbastanza collaudato, spiega Repubblica: registri delle presenze fasulli, compiti e interrogazioni mai svolte ma con tanto di voti presenti sui registri degli insegnanti e esami di idoneità per saltare gli anni scolastici intermedi mai sostenuti ma anche questi regolarmente registrati nei verbali. E agli esami di maturità arrivava l’aiutino: i compiti venivano forniti ai maturandi già svolti dalle stesse scuole mentre le domande degli orali venivano concordate prima e se i commissari esterni provavano ad intervenire erano i membri interni ad evitare quesiti “scomodi”.