Poco prima di mezzogiorno il governo italiano ha inviato la lettera di risposta alla Commissione Ue, in cui in sostanza si dice che la manovra rimarrà così com’è.
Nel testo firmato da Tria si spiega che «il governo è cosciente di aver scelto un’impostazione della politica di bilancio non in linea con le norme applicative del Patto di stabilità e crescita. È stata una decisione difficile ma necessaria alla luce del persistente ritardo nel recuperare i livelli di Pil pre crisi». Il ministro assicura poi che la manovra «non espone a rischi la stabilità finanziaria dell’Italia né degli altri paesi dell’Ue» e che l’esecutivo interverrà «qualora i rapporti deficit/Pil e debito/Pil non dovessero evolvere in linea con quanto programmato». Oggi il collegio dei commissari discuterà come procedere e determinerà le prossime tappe. Intanto da Vienna il cancelliere Kurz chiede che Bruxelles respinga la manovra.
«Bruxelles per la prima volta si trova a gestire una situazione del genere. La possibilità di respingere una legge di Bilancio è stata introdotta nel 2013 e finora non è mai stata usata. La gravità della situazione italiana è già tutta implicita in quella frase — “deviazione dalle regole senza precedenti” — contenuta nella lettera di Bruxelles di giovedì scorso. La Commissione Ue non vuole uno scontro e ripete la propria “apertura al dialogo”. Ma l’iter è segnato. Il nostro governo, in caso di bocciatura, avrà tre settimane di tempo per inviare un nuovo documento programmatico di bilancio per riallinearsi alle regole europee, in particolare sugli obiettivi di deficit nominale e strutturale. Sulla nuova bozza la Commissione si dovrà esprimere “quanto prima”. Se invece alla fine il governo decidesse di mantenere invariati i saldi della manovra, si farebbe concreta la possibilità di un’apertura della procedura per deficit eccessivo per violazione della regola del debito» . Questo il racconto del Corriere della Sera.