Diminuiscono i reati in Italia. Nel 2017 sono calati del 2,3%, con un aumento, però, delle denunce per violenza sessuale, frodi informatiche, droga e incendi. Anche in Sicilia si conferma questo trend.
A Trapani il calo è del 6%, mentre Palermo è tra le città siciliane più grandi quella dove sono stati commessi meno reati, in base all’incidenza ogni 100 mila abitanti, dato che è preceduta da Catania e Siracusa. Rispetto all’anno precedente (2016) c’è stata una flessione del 7 per cento in meno. In questa speciale classifica il capoluogo siciliano è al quarantunesimo posto in Italia, Catania al trentaduesimo posto e Siracusa viene subito dopo. Pure Catania e Siracusa hanno subito una riduzione, la prima del 3 per cento, la seconda dell’uno per cento, ma Palermo è il centro urbano dell’Isola che fa registrare la flessione maggiore, assieme ad Agrigento.
È il quadro che emerge dal rapporto sulla criminalità nelle province italiane elaborato dal «Sole 24 Ore» sui dati forniti dal Ministero dell’Interno relativi allo scorso anno. Da sottolineare che si tratta di reati denunciati, particolare che ha una certa importanza dato che in molti centri del sud qualcuno preferisce tenere la bocca chiusa e non rivolgersi alle forze dell’ordine.
Per quanto riguarda la classifica delle province con più denunce, a guidare è quella di Milano, mentre Oristano, Pordenone e Belluno sono considerate le aree più sicure. Alle spalle del capoluogo lombardo si piazzano Rimini e Bologna, mentre Roma si attesta al settimo posto, dietro anche a Firenze, Torino e Prato.
Palermo ha fatto registrare 3525 denunce per 100 mila abitanti, contro le 7237 di Milano, quasi la metà. Il questore Renato Cortese commentando questi dati esprime una certa soddisfazione e annuncia, o meglio conferma, una novità.
«Si è una buona notizia, certo non casuale - afferma Renato Cortese -, ma frutto di un lavoro costante, quotidiano. Adesso il controllo del territorio è più capillare, se vogliamo più razionale e la maggiore presenza delle volanti per le strade cittadine costituisce senza dubbio un deterrente contro il crimine».
La questura all’inizio dell’estate ha varato un piano di sicurezza con due novità che adesso saranno estese a tutta l’area urbana, da Sferracavallo alla Bandita.
«Tutti i commissariati nel giro di un mese saranno aperti 24 ore su 24, i cittadini potranno rivolgersi alle nostre strutture per denunce o altre questioni urgenti - aggiunge il questore di Palermo -. Lo stesso discorso vale per le volanti, ogni commissariato avrà la sua pattuglia per strada durante la notte». Fino ad ora il piano era attivo solo per quattro commissariati, entro un mese aderiranno anche gli altri quattro: ovvero Brancaccio, Porta Nuova, Politeama e Mondello. L’obiettivo è semplice avere per strada molte più volanti, per prevenire i reati, oltre che per replimerli.
«Cosa si può migliorare sotto l’aspetto della sicurezza a Palermo? Ci stiamo studiando - conclude il questore -. Un fenomeno sul quale lavorare ad esempio sono le piazze di spaccio, molte attive in alcuni quartieri. Ma dobbiamo tenere conto di due elementi. Il primo è che la richiesta di droga è sempre altissima. E questo si capisce bene è un aspetto che va al di là del controllo del territorio. E il secondo riguarda i provvedimenti a carico degli spacciatori. La mattina li arrestiamo e dopo pochi giorni tornano a casa, magari solo con l’obbligo di dimora. E continuano a spacciare».
Il problema droga è comunque allarmante in tutta Italia, e non solo a Palermo. Lo conferma il dato nazionale che riguarda i delitti registrati in questo settore (+10%), in prevalenza lo spaccio.
L’unica provincia siciliana in controtendenza è quella di Enna. Che è ultima nella classifica dei reati denunciati nelle città siciliana, ma rispetto all’anno precedente ha fatto registrare un aumento del 5 per cento.
Nel 2017 sono state denunciate in tutta l’Italia in media 12,7 violenze sessuali al giorno, in crescita del 15%. Un dato a doppia faccia che da un lato evidenzia l’aumento del reato e dall’altro una maggiore propensione a denunciare gli abusi da parte delle vittime .