C’è anche il dottor Giovanni Bavetta, ginecologo, attuale commissario straordinario dell’Asp di Trapani, tra i 13 medici assolti dal giudice Vito Marcello Saladino dall’accusa di lesioni personali colpose aggravate in concorso.
Con Bavetta, sono stati scagionati altri dodici medici, anche loro, all’epoca dei fatti (primavera 2012), in servizio all’Ospedale di Castelvetrano. Si tratta di Giovanni Iannone, Paolo Russo, Cataldo Anzalone, Vito Cuttone, Rosario Di Carlo, Maria Daria Cangemi, Claudio Renato Germilli, Rosalia Crescenti, Agostino Bono, Annalisa Buscetta, Giovanni Aliotta e Antonina Chirco. L’assoluzione è stata pronunciata con la formula del secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale (“quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova”). Anche il pm aveva chiesto l’assoluzione con la stessa formula. La vicenda è relativa alle fasi successive ad un intervento chirurgico di miomectomie effettuato, il 6 aprile 2012, su una donna che adesso ha 37 anni (la castelvetranese R.L.V.). Secondo l’iniziale accusa, i tredici ginecologi, tra aprile e maggio 2012, avrebbero cagionato “per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia, una lesione personale, consistita nella maggiore durata della malattia, dalla quale derivava a V.R.L. un’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni della durata superiore a giorni 40”. E questo perché la donna, dopo l’intervento chirurgico, continuava a perdere sangue. Tra gli avvocati difensori, Francesco Messina, Angelo Galati, Gianni Caracci, Andrea Cannia, Ileana Cannia, Raffaella Sanfilippo, Vita Maria Safina, Maria Genna, Walter Marino, Paolo Paladino e Piera Erina Vivona.