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26/10/2018 06:00:00

Mafia e imprenditoria a Trapani, per Morici c'è la confisca, ma nessuna misura personale

Arriva la confisca dei beni per l'imprenditore di Trapani Enzo Morici. Si è concluso, dopo cinque anni, il procedimento davanti al Tribunale, sezione misure di prevenzione.

La buona notizia, per Morici, è che non è stata applicata alcuna misura personale. Insomma, per il Tribunale non è socialmente pericoloso (il sostituto procuratore Andrea Tarondo aveva chiesto invece 4 anni di sorveglianza speciale). Su ciò avrà sicuramente influito il fatto che Morici da anni lavora all'estero, soprattutto in Africa. E' un caso più unico che raro, perchè raramente le misure di prevenzione personali non vengono applicate a soggetti per i quali viene disposta la confisca. Il provvedimento dà ad Enzo Morici libertà di movimento e affranca parzialmente la sua immagine e la sua reputazione. 

Ma va anche detto che il Tribunale ha accolto le tesi della Procura e ha disposto la confisca dei beni. Quasi tutti: vengono restituiti beni di poco valore, risalenti a prima del 1991. Adesso i legali dell'imprenditore trapanese avranno poco tempo, dieci giorni, per ricorrere in secondo grado a Palermo. Il patrimonio confiscato è stato valutato intorno ai 30 milioni di euro. Morici non ha avuto ancora notificato il provvedimento perché, come dicevamo, è all'estero. 

L'indagine è partita dall'inchiesta denominata Corrupti Mores,  condotta dall’allora capo della Squadra Mobile Giuseppe Linares, sugli affari tra mafia, politica e imprese. I Morici secondo l’accusa sarebbero stati imprenditori al “servizio” di Cosa nostra, e grazie al controllo occulto della mafia trapanese, guidata prima da Virga e poi da Pace, hanno avuto la possibilità di aumentare la loro ricchezza. 

La difesa, invece, ha sempre sostenuto l'estraneità dei Morici al contesto criminale descritto dalla Procura, e la non rilevanza delle dichiarazioni dell'imprenditore "pentito" Antonino Birrittella, attualmente indagato per calunnia, "le cui dichiarazioni - si legge nel decreto di confisca - contribuiscono un significativo apporto al presente accertamento". In un altro passaggio è scritto: "Il Tribunale afferma la piena credibilità del Birrittella". 

Tempo fa abbiamo raccontato su Tp24.it che le richieste di sequestro che hanno riguardato le altre aziende coinvolte, con i Morici, nei grandi appalti al porto e al lungomare di Trapani, sono state rigettate. Tra l'altro, in quel procedimento, è scritto nella sentenza di rigetto del sequestro, che "non è possibile cogliere come la condotta dei Morici avrebbe assunto profili mafiosi, e poi come questi si sarebbero palesati alle altre società coinvolte".

La confisca riguarda 142 beni immobili, 37 beni mobili registrati, 36 conti correnti e rapporti bancari, 9 partecipazioni societarie e 6 società. Colpisce oltre Enzo Morici, 55 anni il prossimo 2 Novembre, anche gli eredi del padre, Francesco Morici, morto durante il processo. Proprio la malattia di Morici, insieme alle perizie, e alla documentazione copiosa portata dalle parti è, secondo la sentenza del Tribunale, alla base dell'eccezionale lunghezza del procedimento: ben sei anni.