La manovra arriverà in Parlamento domani, affermano fonti di Palazzo Chigi. Il testo, modificato ieri dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, è composto da 115 articoli (45 in più rispetto alla prima stesura) ed è adesso al vaglio della Ragioneria e del ministero dell’Economia. Attiva un fondo da 525 milioni l’anno per il 2019-2021 destinati al ristoro degli azionisti di banche poste in liquidazione coatta amministrativa, o in risoluzione, che abbiano subito un «danno ingiusto». Prevede poi bonus per assumere giovani eccellenze, flat tax al 15% ai professori per le ripetizioni, 4,2 miliardi in tre anni per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, e l’assunzione di mille ispettori del lavoro. Tagliati i vitalizi dei deputati regionali.
«Per favorire il ritorno alla terra e la natalità stanziati 20 milioni per assegnare terre del demanio a chi è disposto a fare il terzo figlio. Bonus verde per i giardini in terrazza che nella scorsa legislatura sollevò più di una ironia. Si aggiunge anche il bonus del 65% per chi finanzia la ristrutturazione di impianti sportivi pubblici ormai in degrado» scrive Repubblica.
Di Maio contro i dissidenti, vuole la testuggine romana
Luigi Di Maio è impegnato a far rientrare la dissidenza interna e ha esortato i suoi a restar compati «come una testuggine romana» in modo da resistere contro i soliti nemici «capi di partito, direttori di giornali e burocrati». Si teme soprattutto la dissidenza dei senatori Elena Fattori, Paola Nugnes, l’ex comandante Gregorio De Falco, Matteo Mantero contrari al decreto sicurezza, a parer loro di sapore troppo leghista e, secondo De Falco, «incostituzionale». Il piccolo drappello potrebbe trascinare al dissenso altri parlamentari e permettere al governo, costretto a mettere la fiducia, di ricevere l’appoggio di Forza Italia e spostarsi così troppo a destra. Il premier Conte ha anche convocato De Falco, tentando di persuaderlo a star buon. Ma invano.