Dodici morti in Sicilia. Un uomo ancora disperso a Corleone. Trentadue vittime in Italia in una settimana. È il tragico bilancio dell’ondata di maltempo che sta tenendo da giorni sotto assedio tutta la Penisola. Oggi allerta arancione per Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio. E domani allerta gialla anche in Liguria. Il premier Conte annuncia nel prossimo Consiglio dei ministri fondi per 1 miliardo per il dissesto idrologico. Il ministro Toninelli oggi in Veneto e Friuli.
La tragedia in Sicilia
Era abusiva e doveva essere demolita la casa di Casteldaccia nel Palermitano dove a causa dell’esondazione di un corso d’acqua ingrossato dalla pioggia sono morte 9 persone, tra cui 2 bambini. A Palermo è stato proclamato lutto cittadino. Le salme sono state trasferite in chiesa. Due piccoli peluches di Minnie e Topolino faranno compagnia per sempre al corpicino senza vita della piccola Rachele Giordano, un anno, morta nella tragedia. La bara bianca, che si trova a nella chiesa della Madonna di Lourdes, in piazza Ingastone, nel quartiere Zisa, è l’unica delle nove rimasta aperta. La vegliano due donne.
Conte: «Stiamo cercando di aumentare il plafond»
Le somme che verranno stanziate per il maltempo serviranno per «gli interventi più urgenti per ripristinare le condizioni di vita ordinaria. Sulla somma stiamo cercando di ampliare il plafond a disposizione. Nel Cdm si stanzieranno prime somme che non saranno sufficienti ma utili per i primi interventi urgenti». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa da Algeri.
Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci: fiumi non puliti da decenni
«Sono decenni che gli alvei dei fiumi dei torrenti non vengono puliti. Chi doveva farlo non lo ha fatto con l’aggravante di avere tollerato che proprio nei pressi o sugli alvei di quei fiumi i privati costruissero le case di villeggiatura». Lo afferma il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, secondo cui la responsabilità è «di tutte le istituzioni: dalla Regione alle Province, ai Comuni. Tutti, nessuno escluso. Sapete che la Sicilia era l’unica regione a non avere istituito l’autorità di bacino prevista da una legge del 1989 e riproposta da una legge del 2006? Un delitto. Dopo 29 anni il mio governo l’ha costituita». «Non ci limiteremo a disporre gli interventi di risanamento mancati per decenni - assicura quindi -, ma ci impegneremo ad individuare anche le responsabilità. La ricreazione è finita». Giro di vite anche sul tema dei piani regolatori: «tra poche ore firmerò una nota ai 390 sindaci della Sicilia per diffidarli dal consentire l’uso anche temporaneo di edifici realizzati nei pressi degli alvei di fiumi e a ridosso delle coste».
Il ministro dell’Ambiente Costa: basta costruire dove non si può
«Basta costruire dove non si può». Lo dice il ministro dell’ambiente Sergio Costa. E annuncia «un piano Marshall contro il dissesto fatto in soli cinque mesi» che darà i suoi frutti. «Non sono i vincoli il problema. Bisogna dire no a chi vuole costruire dove non si può, dove è pericoloso. E dire sì quando il sacrificio di un piccolo bene ambientale consenta maggiori tutele per i cittadini». Troppi abusi: «L’Italia - insiste - è estremamente fragile e si è abusato del territorio. La prevenzione non è mai entrata nei piani di governo. Adesso cambiamo passo. Contro il dissesto abbiamo stanziato oltre 6 miliardi di euro, spendibili subito, 900 milioni a triennio mettendo insieme vari fondi. La cifra è molto più di una promessa».
Di Maio: i partiti hanno governato la Sicilia come avvoltoi
«Le amministrazioni di centrosinistra e centrodestra» che hanno governato la Sicilia «cosa hanno fatto e dove erano negli ultimi 10 anni? Mi fa ridere che adesso hanno scoperto l’abusivismo. Consiglierei a questi avvoltoi di aggirarsi sulle carcasse dei loro partiti piuttosto che sui corpi dei siciliani che sono morti e vanno rispettati». Lo afferma il vice premier Luigi Di Maio intervistato a Radio Radicale. «Stiamo vicino alle popolazioni colpite dai disastri nelle ultime ore e monitoriamo l’andamento delle piogge nei prossimi giorni» perché «l’allerta è ancora in atto», ha detto il vicepremier. Di Maio ha anche ricordato «come governo abbiamo sbloccato le risorse che servivano per mettere a posto il territorio, non vogliamo più che si muoia di pioggia in Italia. È chiaro che per anni è stato fatto molto poco e male, il territorio è stato abbandonato e ora ci sta presentando il conto».
A questo, dice ancora Di Maio, «si aggiunge il tema dei cambiamenti climatici, su questo come Europa dobbiamo essere impegnati per abbassare le emissioni».