Sono stati nominati i nuovi membri che faranno parte della nuova commissione parlamentare di inchiesta antimafia della XVIII legislatura. Il collegio, istituito per la prima volta con la legge del 20 dicembre del 1962, è composto da 25 deputati e 25 senatori.
Alla Camera dei Deputati sono stati nominati: Davide Aiello, Piera Aiello, Stefania Ascari, Vittoria Baldino, Giusi Bartolozzi, Gianluca Cantalamessa, Andrea Caso, Andrea Dara, Wanda Ferro, Paolo Lattanzio, Maurizio Lupi, Carmelo Miceli, Luca Migliorino, Dalila Nesci, Andrea Orlando, Erasmo Palazzotto, Luca Rodolfo Paolini, Nicola Pellicani, Antonio Pentangelo, Erik Umberto Pretto, Angela Salafia, Jole Santelli, Gianni Tonelli, Walter Verini, Pierantonio Zanettin.
Mentre al Senato: Teresa Bellanova, Giacomo Caliendo, Antonella Campagna, Margherita Corrado, Giovanni Endrizzi, Antonella Faggi, Laura Garavini, Mario Michele Giarrusso, Pietro Grasso, Antonio Iannone, Elio Lannutti, Alessandrina Lonardo, Giuseppe Mangialavori, Franco Mirabelli, Enrico Montani, Nicola Morra, Marco Pellegrini, Pasquale Pepe, Antonio Saccone, Christian Solinas, Raffaele Stancanelli, Dieter Steger, Valeria Sudano, Francesco Urraro, Luigi Vitali.
Per la nomina del presidente della commissione bisognerà aspettare la prima seduta. Tra i nominati troviamo personalità che già in passato si sono occupati del fenomeno mafioso, come l’ex presidente del Senato Pietro Grasso, il senatore Michele Giarrusso o l’on. Piera Aiello. Di seguito alcuni profili dei nuovi membri.
Mario Michele Giarrusso (M5s). L'avvocato catanese ha militato nel movimento antimafia sin da giovane. Collaborò con il giudice Antonino giarrusso mario c imagoeconomica 0Caponnetto, fondatore del pool antimafia di Palermo. Dopo la sua morte è stato tra i promotori della fondazione a lui intitolata di cui, adesso, è il referente in Sicilia. È anche autore del libro “Il voto di scambio politico mafioso” e promotore della legge in fase di approvazione riguardo al fenomeno da lui trattato. “Sono stato scelto dal mio gruppo in virtù dell'impegno che, da sempre, dedico a questi temi”. Tra i primi argomenti da portare sul tavolo della commissione per Giarrusso c'è “la trattativa Stato-mafia, perché bisogna fare luce sulle responsabilità e perché è ancora di grande attualità: è in quegli anni - ha aggiunto a MeridioNews - che, nel Paese, cambia il rapporto con il gioco d'azzardo a causa di lobby legate alla politica, penso per esempio al ministro Vincenzo Scotti”.
Piera Aiello (M5s). È la prima testimone di giustizia eletta in Parlamento. Durante la aiello piera cd interventocampagna elettorale ha dovuto mantenere segreto il suo aspetto per non essere riconosciuta perché la sua è una storia di ribellione alle dinamiche mafiose. Originaria di Partanna (in provincia di Trapani), Piera è la moglie di Nicola Atria, ucciso da quattro killer nel 1991 per questioni legate allo spaccio di droga, e figlio di don Vito Atria già vicino agli ambienti mafiosi locali. Lei decise di non stare in silenzio e denunciare. A condividere questa scelta è stata sua cognata Rita Atria, la sorella di Nicola che all'epoca dell'omicidio del fratello aveva 17 anni. È per questo che Paolo Borsellino la chiamava “a picciridda” (la bambina). Entrambe diventarono testimoni di giustizia e vennero trasferite a Roma, il giudice per loro diventò una figura di riferimento. Infatti, una settimana dopo la strage di via D'Amelio, Rita si uccise gettandosi dal settimo piano di un edificio dove viveva, insieme a Piera, in una casa protetta.
Pietro Grasso (Leu). L'ex magistrato nato a Licata che, dal 2013 al 2018, è stato presidente del Senato e, nel dicembre del 2017, è stato tra i fondatori del movimento politico Liberi e grasso pietro c imagoeconomicaUguali di cui è leader. Nella sua carriera di magistrato si è occupato principalmente di indagini sulla criminalità organizzata. Nel 1980 è stato titolare dell'inchiesta sull'omicidio del presidente della Regione Siciliana, Piersanti Mattarella; appena cinque anni dopo venne designato giudice a latere nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra con 475 imputati. È lì che inziò la sua collaborazione con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sarà lui poi a coordinare le inchieste sulle stragi del 1992 e del 1993, di cui è un bersaglio mancato. Nell'ottobre del 2005 è stato nominato procuratore nazionale antimafia.
Erasmo Palazzotto (Leu). Palermitano e figlio di Michele Palazzotto, sindacalista della Cgil balzato alle cronache negli anni Novanta per aver subito diversi attentati dovuti all'impegno antimafia nel suo territorio. Iniziò l'attività politica da giovane con il movimento No global e nel 2005 diventò coordinatore provinciale dei giovani comunisti. L'anno successivo entrò a far parte della segreteria nazionale. Nel 2008 è stato tra i fondatori di Sinistra ecologia e libertà. Da segretario della commissione di inchiesta sul sistema di accoglienza dei migranti, è stato tra i primi deputati a entrare al Cara di Mineo e a denunciare le disumanità e il sistema di corruzione intorno.
Carmelo Miceli (Pd). Originario di Ribera, in provincia di Agrigento. Da avvocato penalista ha rappresentato la parte civile in diversi processi contro la mafia, tra cui quella del Pd nel processo contro Matteo Messina Denaro. Nel 2013 venne eletto segretario provinciale del partito a Palermo.
Valeria Sudano (Pd). L'avvocata catanese nipote dell'ex parlamentare dell'Udc Domenico Sudano si interessò alla politica sin dagli anni Novanta, quando si iscrisse alla Democrazia cristiana. Nel 2010 prese parte alla scissione della corrente dell'Udc, da cui nascono i Popolari per l'Italia di Domani. Due anni dopo venne eletta deputata regionale all'Ars nella lista Cantiere popolare che abbandona l'anno dopo per aderire ad Articolo 4, entrando a far parte della maggioranza a sostegno del governo di Rosario Crocetta. Sudano aderì al PD ed entrò a far parte della corrente renziana.
Giusi Bartolozzi (Forza Italia). Magistrata gelese e compagna dell'assessore regionale all'Economia e vicepresidente della Regione, Gaetano Armao. Giudice civile e penale nel tribunale di Gela dal 2002, divenne componente del consiglio giudiziario della Corte d’Appello di Caltanissetta. Dal 2013 svolse le funzioni di giudice penale e civile alla Corte d’Appello di Roma.
Raffaele Stancanelli (FdI). “Non so perché abbiamo scelto me”, ha detto sorridendo l'ex sindaco di Catania ai microfoni di MeridioNews. Avvocato di professione e vicepresidente della commissione giustizia al Senato, Stancanelli ha affermato che “di temi è ancora presto per parlarne, ma porterò in commissione la mia esperienza di amministratore e di politico che si è battuto contro la criminalità organizzata senza declamarlo. Non mi piacciono gli antimafiosi per professione”.
Davide Aiello (M5s). Laureato in giurisprudenza, dal 2013 al 2017 è stato consigliere comunale a Casteldaccia, il paese in provincia di Palermo di cui è originario.
Antonella Campagna (M5s). È originaria di Termini Imerese, in provincia di Palermo, dove da sette anni milita nel Movimento 5 stelle.
da Antimafiaduemila