Il temporale che si è abbattuto sulla Sicilia ha devastato famiglie, spazzato via vite umane e ha raccontato quel lato amaro di una Regione incapace a far rispettare le regole.
Si piange sempre quando il morto è seppellito, quando la tragedia si è consumata, quando ai bambini è stato tolto il futuro. La piccola di un anno di Casteldaccia, Rachele, adagiata nella sua bara bianca con il suo peluche pare stia dormendo. Un lungo sogno, dal quale non si sveglierà.
Chi chiederà scusa per questa immane disgrazia? E soprattutto, basteranno le scuse? La Sicilia si sveglia dall’oblio, il presidente Nello Musumeci ha intenzione di commissariare tutti quei sindaci che non avviino le demolizioni.
I Comuni siciliani sono inadempienti, non rispondono alle sollecitazioni della Regione, ma le case sono lì, le vedono in tanti, ci villeggiano in molti. Milioni di immobili in tutta la Sicilia sono abusivi, nel silenzio di una politica spesso compiacente, che ha strizzato l’occhio all’amico, e che oggi dovrebbe assumersi delle responsabilità.
Una vocazione al suicidio, lo afferma Musumeci a Casteldaccia, ma è così in tutta l’Isola. A Marsala ci sono costruzioni abusive a ridosso del mare sia nella zona nord che in quella sud, costruzioni erette sull’alveo del fiume Sossio. Dove è la politica? Dove sono le istituzioni? Dove sono state? Non è possibile che mai nessuno abbia visto il cemento trasformarsi in case abusive. Oggi, quelle vittime hanno un nome.
Nello Musumeci è pronto a creare un fondo regionale da cui attingere per le demolizioni, laddove i Comuni non abbiano i soldi necessari. Il problema è proprio questo, oggi prendersela con i sindaci è facile, e anche populistico. Fanno un grande lavoro, con enormi responsabilità e soprattutto con scarse risorse, sempre meno trasferimenti regionali e nazionali.
La Regione dovrebbe stare accanto a questi sindaci, e non gridare sempre allo scandalo minacciando commissariamenti. Abbattere una casa abusiva ha costi improponibili per le casse di un ente locale, a cui si aggiungono quelli dello smaltimento dei rifiuti stessi.
Musumeci, oggi, è il governatore dell’Isola ma non è in politica un novellino, vale anche per lui: dove è stato tutto questo tempo? Si stimano in Sicilia circa 40 mila immobili abusivi, la maggiore parte di essi costruiti negli anni della cementificazione selvaggia, dal 1980 ai nostri giorni, in zone a rischio idrogeologico, a ridosso di fiumi il cui letto non veniva pulito da anni. Anche per questo motivo il presidente Musumeci ha chiesto la testa dei due dirigenti del Genio Civile di Catania e di Palermo: non hanno speso i 6 milioni di euro per effettuare le pulizie dei fiumi.
Le tragedie annunciate e quelle consumate, si pensi ai tanti morti a Giampilieri appena 9 anni fa, non hanno insegnato nulla. Passerelle istituzionali nei luoghi massacrati, ai funerali, poi la Sicilia torna nel lungo sonno dell’eterno oblio.