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19/11/2018 08:44:00

Qualità della vita: la provincia di Trapani è 99° in Italia. Tutta la Sicilia in fondo

 Il territorio di Trapani sempre agli ultimi posti nell'annuale classifica di Italia Oggi e Università La Sapienza sulla qualità della vita nelle province in Italia. Magra consolazione: non siamo più ultimi, e abbiamo scalato una decina di posizioni. Tutte le città siciliane sono in fondo alla classifica, che vede primeggiare le città del nord - est. 

Trapani avanza in tutte le posizioni. Come "affari e lavoro" è 89°. Il tasso di occupazione è passato dal 39,83% al 44,24%.  Cresce il numero delle imprese registrate per 100 mia abitanti (10.789, e 36° posto). Trapani è ai primi posti, 6° in classifica nazionale, per la qualità dell'aria.

Gli omicidi volontari ogni 100 mila abitanti sono raddoppiati, da 0,92 a 1,84 (82° posto), mentre sono rimasti stabili gli omicidi colposi ogni 100 mila abitanti: 2,76 (48° posto). Diminuiscono anche le violenze sessuali ogni 100 mila abitanti, da 7,11 a 5,06 (32° posto). Netta riduzione, invece, per i furti in appartamento

Calano i morti per tumore ogni 1000 morti (da 24,72 a 22,89, 10° posto) ed i morti e feriti per 100 incidenti stradali (da 151 a 149 e 67° posto). Aumentano, invece, i suicidi (da 5,73 a 7,8 e 70° posto).

Aumentano gli emigrati ogni 1000 residenti (29 contro 22). Il numero medio dei componenti una famiglia è pressoché stabile: 2.53.

Sono 86 gli sportelli bancari per 100 mila abitanti, 86° posto in Italia. 

In media, in ogni conto corrente si trovano 6.075 euro ed il prezzo, al metro quadro, di un appartamento in una zona semicentrale è passato da 852 a 860 euro. Sono 12,84, per 100 mila abitanti, il numero delle scuole superiori.

Cliccando qui potete scaricare tutta la ricerca dettagliata.

I DATI GENERALI. È Bolzano la provincia dove si vive meglio in Italia, seguita da Trento e Belluno. Balzo indietro della capitale: Roma retrocede di 22 posizioni. Male anche Venezia. Stabili Napoli (in terzultima posizione) e Palermo (al 106 posto). Fanalino di coda Vibo Valentia, in coda alla classifica in compagnia di Catania, Napoli, Siracusa e Palermo: cinque province ricche di bellezze architettoniche e naturali che tuttavia non riescono a fare il 'salto di qualità'. Si evince dall'indagine sulla Qualità della vita nelle province italiane realizzata da Italia Oggi (in edicola domani) con l'Università La Sapienza di Roma, giunta alla 20esima edizione.

La ricerca fotografa modelli virtuosi, criticità e cambiamenti in atto nelle province e nelle principali aree del Paese. Sono nove le 'griglie' dell'analisi: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita, con 21 sotto dimensioni e 84 indicatori di base. Dalla quarta alla decima posizione si trovano tutte città che hanno recuperato rispetto all'anno scorso, salvo una, Treviso, che è passata dalla sesta alla nona posizione.

Al quarto posto Siena, che ha recuperato sette posizioni (era undicesima), seguita da Pordenone, che passa dalla nona alla quinta, e da Parma, che ha guadagnato una posizione rispetto al 2017 (era settima). In forte ascesa Aosta e Sondrio, rispettivamente al 7/o e 8/o posto, partendo dal 18/o e dal 16/o della passata edizione. Decima Cuneo, che ha guadagnato tre posizioni.

Il 2018 è l'anno delle conferme, sia di alcune performance sia di alcune tendenze emerse nelle precedenti indagini: dallo sfumare del contrasto Nord-Sud in termini di buona qualità di vita legata al benessere economico, all'acuirsi del divario fra piccoli centri (in cui si vive meglio) e grandi centri urbani, in cui la vita è invece sempre un po' più difficoltosa. Fenomeno testimoniato, fra l'altro, dal brusco scivolone della capitale, scesa dal 67/o all'85/o posto della classifica. Elevato il calo anche a Bari (dal 96/o al 103/o posto) e a Firenze (dal 37/o al 54/o posto). Tendenzialmente, comunque, nei capoluoghi di regione la qualità della vita è aumentata, salvo che in sette città. Oltre che a Bari e a Firenze, a Catanzaro (dal 92/o al 95/o posto), all'Aquila (dal 68/o al 72/o), a Potenza, che ha perso 20 posizioni (ora è 64esima), arretramento simile a Venezia (al 62/o dal 41/o posto). Di Roma si è già detto, Torino ha perso una posizione, ed è 78esima. Stabile invece la qualità della vita a Napoli (108) e a Palermo (106), che si mantengono sui medesimi livelli del 2017.

Come si vive in Italia? Nell'insieme, un po' meglio: nel 2018 sono infatti 59 su 110 le province in cui la qualità della vita è risultata buona o accettabile, rispetto alle 56 del 2016 e del 2017: si tratta del migliore dato registrato negli ultimi cinque anni. Stabile la situazione del Nord Ovest e del Mezzogiorno, in netto miglioramento quella del Nord Est e del Centro (Roma a parte).

Le migliori performance sono delle piccole città: ottime le posizioni di Siena, Pordenone, Parma, Aosta, Sondrio, Treviso e Cuneo. Treviso, in particolare, risulta la provincia più sicura d'Italia. Trento, Bolzano e Bologna le realtà più positive per affari e lavoro. Parma, Siena, Trento e Piacenza quelle con la migliore offerta finanziaria e scolastica; Isernia, Pisa, Ancona, Siena e Milano quelle con il più efficiente 'sistema salute'