Smaltimento illecito dei rifiuti nella discarica di Camastra e un rinvio a giudizio per avere provocato, attraverso il malfunzionamento del sistema di depurazione, l’inquinamento del litorale di San Leone. Ci sono questi ulteriori sviluppi giudiziari a carico di Marco Campione, presidente della Girgenti Acque che ha ricevuto una interdittiva antimafia dal prefetto di Agrigento, Dario Caputo.
Sono 73 gli indagati della nuova inchiesta, tra cui l'ex prefetto di Agrigento Nicola Diomede, e poi politici, funzionari pubblici, giornalisti e professionisti che avrebbero favorito la Girgenti Acque di Campione con favori e protezioni di varia natura in cambio di migliaia fra posti di lavori, incarichi e consulenze per familiari e amici della rete affaristica.
L'interdittiva antimafia per la Girgenti Acque comporterà la revoca degli affidamenti pubblici, il blocco delle gare in corso e l’affidamento a una gestione commissariale dei servizi idrici e di depurazione che vengono gestiti in provincia di Agrigento in virtù di una convenzione trentennale.
Già nel 2015, la Direzione investigativa antimafia aveva chiesto, nei confronti del presidente di Campione, la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, in ragione della sua pericolosità sociale dovuta a contatti con esponenti della criminalità organizzata ed era stato proposto pure il sequestro dei beni. I giudici però rigettarono la proposta.
Adesso il prefetto Caputo ha affidato alla Dia un’ulteriore istruttoria dalla quale sono emersi altri elementi in cui Campione è il principale indagato dell’inchiesta e si ipotizza l’esistenza di una vera e propria associazione a delinquere.