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23/11/2018 08:53:00

Birgi, dubbi sui conti di Airgest e fusione con Punta Raisi. Consiglio aperto a Trapani

16,20 - Oltre a Ryanair e Alitalia, arrivano a Birgi altre due compagnie aeree. E' l'annuncio che ha fatto questa mattina il presidente dell'Airgest, Paolo Angius, al consiglio comunale aperto di Trapani sul futuro dell'aeroporto Vincenzo Florio.

Angius ci ha tenuto a difendere alcuni meriti della sua gestione: "Ryanair vola questo inverno da Trapani senza prendere un euro, e questo non era un risultato scontato. Se la compagnia irlandese continua a volare da e per Trapani vuol dire che noi abbiamo credibilità". E a dimostrazione di ciò Angius ha annunciato la chiusura di due contratti con due compagnie aeree, una piccola, e una invece importante, che assicurerà due collegamenti internazionali, tra cui Londra. "Non posso fare nomi - ha detto - perchè oggi firmiamo i preliminari, e abbiamo un obbligo di riservatezza".  

15,30 -  “Il Governo nazionale è disponibile ad aprire immediatamente un tavolo con la Regione Siciliana per trovare insieme le soluzioni alla crisi che sta travolgendo l’aeroporto di Trapani Birgi, ma questa volontà deve partire necessariamente dalla Regione siciliana, e in particolare dal suo Presidente Musumeci, del cui ruolo istituzionale abbiamo grandissimo rispetto”. Così il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Vincenzo Maurizio Santangelo che oggi non ha potuto garantire la partecipazione all’incontro al consiglio comunale aperto di Trapani sulla crisi dello scalo siciliano, ma che data l’enorme importanza dell’argomento, già ieri sera, in diretta facebook da Roma, ha parlato di aeroporti come Birgi che in tutta Italia hanno subito una crisi talvolta irreversibile.

“Birgi è un aeroporto importantissimo per i cittadini, per i giovani che si spostano, un servizio fondamentale nel territorio trapanese, - continua Santangelo - e il trasporto aereo è l’unico modo per raggiungere una zona della Sicilia che, purtroppo, ha innumerevoli carenze infrastrutturali.
Il nodo fondamentale che adesso dobbiamo sciogliere è se privatizzare o lasciare pubblico l’aeroporto. Terremo conto di tutti i contributi, ma gli aeroporti in Sicilia, lo ribadisco, devono rimanere pubblici”.

Va avanti il sottosegretario 5 Stelle che riferisce pubblicamente quanto appreso da uno studio accurato di tutti gli atti e le manovre che riguardano l’aeroporto, portato avanti in questi anni.

“Si è arrivati, spinti dalla crisi, al punto di concepire una fusione di Airgest (Birgi) con Gesap (Punta Raisi) - spiega Santangelo - ma questo è un progetto che risale al Piano di Crocetta del settembre 2017. Crocetta aveva già deciso di portare Airgest alla fusione con Gesap, oppure di venderne le quote a privati. Tutto ciò è scritto nel Documento di Revisione Straordinaria delle Partecipate. Avevamo già capito, esaminando i bilanci e interloquendo con l’Autorità di Regolazione dei Trasporti, che i contributi di comarketing hanno fatto guadagnare solo il vettore atterrato a Trapani, ma contemporaneamente hanno portato l’Airgest al dissesto. Adesso siamo certi che, nel pieno della crisi, l’Autorità non aveva neanche ricevuto dalla Regione un vero Piano di risanamento dell’Airgest. Lo abbiamo scoperto leggendo un’Ordinanza della Corte dei Conti, depositata il 31 gennaio di quest’anno, nella quale la Corte fa presente alla Regione l’obbligo di inviare all’approvazione dell’Autorità dei Trasporti un Piano di risanamento triennale, proprio perché si trattava di salvare un’entità importantissima come Airgest, che fornisce al pubblico servizi di interesse generale.Non sappiamo, quindi, se questo Piano sia stato poi realizzato e inviato alla Corte dei Conti e se sia stato inviato e approvato dall’Autorità dei Trasporti. In ogni caso, vanno accertate dalla magistratura le responsabilità dei protagonisti di omissioni così evidenti. È certo che la Regione Siciliana abbia speso soldi dei contribuenti, ma i risultati negativi sono sotto i nostri occhi. C’è però chi racconta ancora che Airgest sia stata risanata e che adesso risulti ‘appetibile’. Insieme ai nostri portavoce all’Ars Valentina Palmeri e Sergio Tancredi, con i quali portiamo avanti le ricerche, con un lavoro meticoloso, in questi giorni ci chiediamo per chi possa essere appetibile”.

Sempre la Corte dei Conti, infatti, ha acceso una luce sul fatto che tale piano non era neanche allegato al Verbale dell’Assemblea straordinaria Airgest dell’8 agosto 2017 che pure aveva deliberato la sua approvazione. “Il nostro studio ha approfondito molte questioni che stanno alla base del fallimento di questa politica aeroportuale che ha fatto prevalere la legge del più forte e che condanna le strutture più piccole come Birgi ad essere subalterne a quelle più grandi. Purtroppo, dobbiamo constatare come il nuovo governo regionale abbia proseguito verso la dismissione, senza vigilare abbastanza e senza neanche chiedersi se fosse obbligatorio dismettere la società, come si diceva nel Piano Crocetta. E infatti, non lo era. Molto denaro pubblico è stato investito, ma i documenti dimostrano che una vera programmazione su Birgi non è mai esistita e che la società è stata lasciata al suo destino. Questi e altri documenti lo provano”.

In ultimo, Santangelo si rivolge direttamente ai sindaci della provincia di Trapani che negli ultimi anni hanno fatto molti sforzi: “A voi va il nostro ringraziamento, ma non dobbiamo permettere che l’aeroporto di Birgi vada a Gesap, sarò in prima linea al vostro fianco perché quanto paventato non accada”. E quindi, evidenzia la via da percorrere: “L’antidoto è l’accorpamento di tutti gli aeroporti siciliani. Bisogna metterli in rete per creare una Destinazione Sicilia, verrà data anche la possibilità ai piccoli scali di avere un maggiore potere contrattuale nei confronti dei vettori, con una Regia pubblica, solo pubblica, che faccia l’interesse collettivo. Una proposta che riscuote atteggiamenti propositivi anche sul territorio, per una nuova stagione del marketing territoriale”.

 

 12,10 - E' arrivato anche l'assessore regionale alle attività Produttive Mimmo Turano e l'assemblea si è infiammata. Turano battibecca con il consigliere Lipari e soprattutto con Bartolo Giglio. L'esponente del Governo Musumeci difende l'operato della Regione: "Ha messo tanti soldi  per salvare l'aeroporto, non facciamo che la Regione mette soldi per salvare la situazione e alla fine la colpa è la sua...".
Turano se la prende un po' con tutti, ad iniziare dal Governo italiano che non ha messo un euro per Birgi. E si chiede come mai in altre città d’Italia si può trattare direttamente con le compagnie e a Trapani, invece, si deve fare il bando? Turano continua il suo intervento scagliandosi contro Alitalia, per aver fatto il ricorso e bloccato il primo bando. La discussione in aula continua sul possibile accordo con Gesap che per molti non può essere fatto solo dalla Regione, ma con la partecipazione dei comuni. 

 


 

11,25 - Arrivata da qualche minuto, ha preso la parola la deputata regionale Eleonora Lo Curto che rivendica il fatto di aver messo in ordine i conti dell'Airgest per potere fare il bando e annuncia le barricate in difesa dell'aeroporto e del territorio: "Abbiamo messo in sicurezza i conti Airgest per poter fare il bando. Sei due aeroporti di Trapani e Palermo non faranno la fusione non ci sarà soluzione per il futuro. Ryanair se n’è andata perché i comuni sono venuti meno all'accordo di co-marketing. Faremo le barricate - conclude - per difendere il nostro territorio".

11,00 - Continuano gli interventi al consiglio comunale aperto per l'aeroporto. Parla della delusione dei cittadini l’assessore al Turismo del comune di Trapani Rosalia d'Alì: "Siamo consapevoli della delusione dei cittadini. Abbiamo destinato somme per il marketing turistico coinvolgendo altri comuni per creare Destinazione Trapani". Il sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto: "Firmerei oggi stesso un accordo di co-marketing. Le low-cost hanno portato benefici. L’aeroporto, inoltre è penalizzato anche dall’assenza di un direttore generale che curi il marketing"

10,45 -  E' un mezzo flop il consiglio comunale aperto a Trapani per l'aeroporto. Poca gente, e tante assenze tra le autorità.

Non ci sono i deputati locali, se ne è andato subito il presidente dell'Airgest Angius, perché in aeroporto c'è in concomitanza un'altra iniziativa sull'autismo. Ci sono pochi Sindaci. Tra questi Pagoto, Sindaco di Favignana, e Scarcella, Sindaco di Paceco. Ha parlato Giacomo Tranchida. Il Sindaco di Trapani si dice d'accordo sull'idea di fare due poli aeroportuali in Sicilia, ma invita la Regione a "liberalizzare la mobilità", e a fare "marketing strategico". Poi accusa: "Facciamo nomi e cognomi dei Sindaci che non vogliono mettere soldi per l'aeroporto". Interviene anche il segretario della Lega, Bartolo Giglio, e parla di "membri del Cda di Airgest che si fanno i selfie in hotel a cinque stelle con i soldi dell'Airgest". E ancora: "L'aeroporto è di interesse di una cerchia di soggetti che in tavoli paralleli determinano le sorti del nostro territorio". Il consigliere Lipari attacca l'assessore regionale Mimmo Turano: "Anzichè fare video su Facebook si deve prendere la responsabilità di questo fallimento". Turano è appena arrivato.

07,00 -  Il flop del bando per i voli, la fusione con l’aeroporto di Palermo, il rilancio turistico, i dubbi sulla tenuta dell’Airgest. La crisi dell’aeroporto di Trapani Birgi piomba ancora una volta nelle stanze istituzionali, con un consiglio comunale aperto, oggi a Trapani.

A ruota libera ognuno spiegherà il proprio punto di vista sullo stato delle cose nel territorio sul profilo turistico. Ci saranno deputati, senatori, politici, sindaci, imprenditori, sindacalisti. Tutti invitati a dire qualcosa, tutti invitati ad addossare ad altri le responsabilità di un tracollo dello scalo trapanese che sembra non aver via d’uscita. Sullo sfondo le notizie degli ultimi giorni sulla fusione tra Airgest, la società che gestisce il Vincenzo Florio, e Gesap, che gestisce l’aeroporto di Palermo. Su questo punto ci sono dei documenti pubblicati dal Movimento 5 Stelle che si dicono contrari alla fusione e alla privatizzazione. Di cosa si tratta?

C’è un’ordinanza, la numero 15/2018/PRSP, della Sezione Controllo Regione Sicilia della Corte dei Conti che ha esaminato, il 20 dicembre 2017, la delibera assembleare di Airgest dell’8 agosto 2017 criticando fortemente il piano aziendale che avrebbe dovuto risanare la società. “La Corte dei Conti bocciava il piano su tutta la linea qualificandolo come ‘privo, già a un esame esteriore, di fondamentali elementi di forma e contenuto’ ed ordinava alla Regione di trasmettere, come la legge prevede, il piano di risanamento di Airgest S.p.a. all’Autorità di regolazione del settore, cioè all’Autorità di Regolazione dei Trasporti per la necessaria approvazione. La Corte dei Conti addirittura dichiara il piano ‘non valutabile’ e sostanzialmente dice che il piano di risanamento non è un vero piano di risanamento, ma che ‘aggiornamento del piano industriale 2015/2019’”. E’ quanto dichiarano i deputati regionali Valentina Palmeri e Sergio Tancredi.

I due esponenti del Movimento 5 Stelle sollevano dubbi sulla tenuta dei conti dell’Airgest, e lanciano l’allarme sulla procedura di fusione di Airgest con Gesap. Rilevano di due deputati che i giudici contabili, sempre in quella relazione, sollevavano dubbi sull’operato della società di revisione KPMG affermando che non sono state assicurate “le più basilari esigenza di certezza e di trasparenza delle decisioni assunte da un’amministrazione pubblica”. La Corte dei Conti avrebbe contestato come la società avrebbe addirittura previsto che il piano fosse integrato con una relazione orale e non scritta. “Il documento - rilevano i due deputati regionali - è stato, peraltro, classificato dalla KPMG come riservato e confidenziale in barba alla necessità di trasparenza degli atti, indispensabile anche per le valutazioni della corte. Ciò che appare più grave è che non risulta allegato al verbale notarile di assemblea straordinaria il ‘piano di risanamento triennale proposto dall’Organo Amministrativo’ il che, a parere del magistrato istruttore, impedisce l’effettuazione delle valutazioni da parte della magistratura contabile”. Un anno fa la Corte dei conti ha sollecitato la Regione a vigilare per scongiurare “ipotesi di grave irregolarità”.

Altro punto è quello sulla ricapitalizzazione e la fusione con Gesap. In una delle assemblee, che vede come socio di maggioranza la Regione, con il 99% delle quote, si parla di cessione anche ai privati delle quote. Per i 5 Stelle è un atteggiamento schizzofrenico quello del Governo regionale guidato da Nello Musumeci. “Delle due l’una, che senso ha ricapitalizzare per cedere subito dopo a privati? Chi ci guadagna da questa operazione? Se l’intento del governo è arrivare ad una società unica in cui la regione è attore principale avrebbe un senso, in caso contrario sarebbe una scelta incomprensibile”. A sollevare perplessità sull’operato della Regione Siciliana in merito alla gestione del caso aeroporto Birgi sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Valentina Palmeri e Sergio Tancredi, che sottolineano l’incongruenza tra la ricapitalizzazione e poi valutare anche la possibile fusione con Gesap. “In riferimento all'apertura di Gesap alla creazione di un polo aeroportuale occidentale, - spiegano i deputati - la Regione pare abbia mostrato apprezzamento, in quanto tale operazione, come si legge nel verbale già richiamato, viene definita ‘coerente col documento di revisione straordinaria delle partecipazioni regionali' di Crocetta, dimostrando di essere in perfetta continuità politica con l'azione del precedente governo, cosa di per sé gravissima. Nel verbale dell’assemblea dei soci Airgest del 19 luglio 2018, si apprende inoltre l’intendimento della Regione Siciliana di intraprendere ‘la cessione delle quote regionali della società Airgest Spa’”. Per i 5 Stelle c’è qualcosa che non va. Intanto la loro idea è quella di creare un polo aeroportuale siciliano, e come hanno fatto a Bari creare la rete regionale degli aeroporti di Puglia.

In tutto ciò ci sono le accuse di conflitti di interessi per Paolo Angius, presidente di Airgest. Angius sarebbe titolare di alcune quote della Gesap, ma non l’ha mai dichiarato. Secondo i 5 Stelle dietro c’è il piano di dismissione di Birgi, e si dicono contrari alla privatizzazione. Vicende ingarbugliate.

Sulla questione dei voli ci si lecca le ferite dopo le due compagnie che hanno presentato le offerte al bando. Alitalia e Blue Air hanno prodotto in totale tre offerte per tratte che già sostenevano. Un vero smacco per tutto il territorio che aspettava questo momento.