Il consiglio comunale aperto di Trapani sull’aeroporto di Birgi, non solo non è riuscito a dare un’indicazione ben precisa e unitaria su come affrontare la situazione, ma è servito ad aggiungere polemiche e botta e risposta del mondo politico, che certamente non aiutano a risolvere quella che è la crisi più profonda da quando la compagnia irlandese low cost Ryanair ha fatto di Birgi una delle basi tra le più importanti in Italia, riuscendo a portare in provincia di Trapani, anche punte di più di due milioni di passeggeri all’anno.
Per il momento le uniche possibilità per far fronte ad un bando flop che, nonostante i 14 milioni di euro messi a disposizione, garantisce appena tre rotte italiane con Alitalia e Blue Air, sono, nell’immediato, le trattative private che Airgest sta cercando di chiudere con alcune compagnie per la summer 2019, e, secondo rumors sempre più insistenti, anche con la stessa Ryanair che si troverebbe a discutere fuori dal bando.
C'è la firma con la nuova compagnia aerea - Il presidente di Airgest, Paolo Angius, l’aveva annunciato durante il consiglio comunale straordinario su Birgi, e ora c'è la firma sulla lettera di intenti. L’Airgest però non vuole ancora dare alcuna informazione in merito. La compagnia vorrebbe impiantare una propria base operativa a Birgi con almeno due vettori per collegamenti con località internazionali se non addirittura intercontinentali. Per la programmazione dei nuovi voli, però, bisognerà attendere ancora circa 45 giorni.
Tornando alle possibili soluzioni, l’altra, che è invece a lungo termine, è quella che prevede la fusione tra le due società aeroportuali di Trapani e Palermo, con l’obiettivo di un polo aeroportuale della Sicilia Occidentale. Su questo punto sono contrari i 5 Stelle che hanno accusato il governo regionale di fare il doppio gioco, prima con la ricapitalizzazione di Airgest e ora con la privatizzazione.
Proprio sugli attacchi dei grillini e in particolare del sottosegretario alla presidenza del consiglio Maurizio Santangelo, c’è un nuovo intervento dell’assessore alle Attività Produttive Mimmo Turano, che nel corso del consiglio comunale aperto ha difeso l’operato della Regione e ha attaccato il Governo Nazionale accusandolo di non aver fatto nulla per salvare l’aeroporto. Turano nella sua nota accusa il sottosegretario Santangelo di un atteggiamento pilatesco e intollerabile:
“Comprendo che nel suo movimento è stato abituato solo alla protesta e non alla proposta ma come uomo di governo adesso ha la responsabilità di offrire soluzioni alla collettività.” lo afferma l’assessore regionale per le Attività produttive Mimmo Turano replicando al sottosegretario per i Rapporti con il parlamento Vincenzo Maurizio Santangelo.
“Sull’Aeroporto Vincenzo Florio - continua Turano - non ho presentato nessuna ‘teoria originale’ ma ho solo evidenziato che nel tempo gli unici ad occuparsi seriamente della questione sono stati la Regione siciliana, con investimenti consistenti, e il sottoscritto che nella qualità di Presidente della provincia e poi di deputato regionale, insieme ai colleghi parlamentari trapanesi, ha sempre creduto nelle potenzialità di questo scalo”.
“Nei giorni passati sono stato molto chiaro con i comuni della provincia: non possiamo accettare nessuno scaricabarile su un tema così importante per la vita economia e sociale del nostro territorio. E questo vale anche per un esponente del governo nazionale come il sottosegretario Santangelo, di cui sono ansioso di conoscere opinioni e proposte.” conclude l’assessore.
Alle parole dell’assessore Turano replica Santangelo che vede la Regione impegnata a fare da liquidatore interessato più che altro alla svendita di Airgest a Gesap e invita Musumeci a prendere in mano la situazione e farsi garante dell’accordo tra tutti gli aeroporti siciliani per costruire una rete regionale.
Poi Santangelo passa a Turano replicando in otto punti a quanto detto da quest’ultimo in un video facebook che potete vedere qui. “Ristabiliamo la verità dei fatti”, va avanti il Sottosegretario:
1. Turano afferma che Alitalia non ha partecipato alla gara su Birgi nel 2017 però l’ha affossata con un ricorso.
“Falso, - afferma Sntangelo – dal momento che si trattava di una gara a procedura ‘ristretta’ che si svolgeva in due fasi. Nella prima fase Airgest doveva ricevere le manifestazioni di interesse. Nella seconda fase, invece, le offerte vere e proprie.
Alitalia ha partecipato alla prima fase, ma quando riceve la richiesta di presentare l’offerta da parte di Airgest, decide di impugnare il bando perché a suo avviso erano state modificate alcune condizioni. E in effetti arriva la bocciatura del bando dal TAR che conferma come Airgest, nella seconda fase di formulazione del bando, abbia modificato alcune condizioni; e come abbia ‘cucito’ su misura il bando su Ryanair. Di fatto, la bocciatura del TAR blocca tutto”.
2. È vero che Alitalia ha impugnato il bando Airgest “solo” per fare un danno a Trapani?
“L’On. Turano non sa o continua a far finta di non sapere – dice il sottosegretario - che Alitalia ha impugnato anche un bando analogo a quello di Trapani emanato dalla Regione Calabria, fatto, quest’ultimo, che rientra nel normale comportamento di una compagnia che intende fare concorrenza ad altre compagnie low cost. Tale strategia risulta in linea con la necessità di mostrare una società competitiva sul mercato, anche nei confronti di eventuali acquirenti interessati all’acquisto di Alitalia”.
3. È vero che la responsabilità è dello Stato e del M5S? Chi ha competenza su Birgi?
“È probabile che Turano non conosca le competenze in materia di aeroporti e soprattutto faccia finta che la Regione non sia proprietaria di Airgest, ma è difficile che non sappia che non è il Governo nazionale, ma la Regione, a nominare gli amministratori di Airgest. I cittadini devono sapere che tutte le scelte operate sin qui per l’Aeroporto di Birgi sono imputabili al precedente governo regionale del Partito Democratico a guida Crocetta, che Turano ha appoggiato fino a pochi mesi prima di salire sul carro del nuovo governo, di segno diametralmente opposto, in un gioco di coerenza esemplare che lo ha portato a seguire politicamente le vicende del declino dell’Airgest fino al rischio default”.
4. È vero che solo a Trapani si sono fatte le gare per le rotte aeree?
“Non è vero, - prosegue Santangelo - l’On. Turano, Governo e Management e anche alcuni altri politici locali non sanno o fanno finta di non sapere che gare come quelle di Trapani si sono svolte in tutta Italia. In Sardegna, ad esempio, era stato fatto un bando analogo a quello aggiudicato a Trapani solo per tre lotti, e anche in Sardegna era stato un mezzo flop, con pochi lotti sono aggiudicati e Ryanair che non aveva partecipato neanche a quel bando. Le notizie più recenti vogliono che Ryanair stia addirittura per abbandonare definitivamente Alghero.
5. È vero che non c’è una normativa unica nazionale?
“La trattativa privata di cui parla l’On. Turano – dice Santangelo - è una pratica che le amministrazioni pubbliche e gli aeroporti pubblici non possono fare. Turano dimostra di non conoscere le norme e le modalità operative che Regioni, enti locali e società aeroportuali devono seguire per incentivare le compagnie aeree.
Nel caso delle Regioni, si segue ovviamente il codice dei contratti, ma bisogna operare secondo le linee guida europee. Se si riferisce, invece, al cosiddetto co-marketing fatto da enti pubblici ed enti locali, l’On. Turano deve prendere atto che in questo campo l’affidamento diretto non esiste e che la trattativa privata è scomparsa da tempo dal codice dei contratti.
Se si riferisce alle trattative tra gli aeroporti e le compagnie aeree, si deve seguire una procedura dettata dalle linee guida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2016.
6. È vero, nel complesso, che i Comuni non hanno pagato?
“Turano dice anche che i Comuni non hanno finanziato il co-marketing e accusa i privati di non sostenere Birgi, ma non smette di meravigliarci quando afferma, per supportare l’argomento, che i privati non hanno messo soldi, investendo, invece, sull’aeroporto di Palermo. Per farlo elenca i comuni di Palermo e Cinisi, la città metropolitana, e l’Associazione degli Industriali, dimenticando la Camera di Commercio. Ma Turano sa che l’Aeroporto di Palermo è in mano pubblica per il 98.58%? E Catania per il 100%?
E allora perché afferma che i privati investono a Palermo? Forse vuole spostare l’attenzione dei trapanesi sul mancato intervento dei privati? Sembra proprio che per difendersi, l’onorevole attacchi senza fondamenta.
7. È vero che il Movimento 5 Stelle non abbia proposto soluzioni?
“Il Movimento non vuole che Airgest sia svenduta solo perché oggi è in crisi. Qualche anno fa anche gli aeroporti di Catania e Palermo erano in crisi e c’era qualcuno convinto che il rimedio fosse darli ai privati. In questi anni è stato dimostrato che gli aeroporti possono essere gestiti con profitto e, dunque, no alla privatizzazione e sì alla gestione unitaria. La logica dei due Poli Palermo-Trapani e Catania-Comiso è già vecchia prima che sia avviata.
La Sicilia deve presentarsi alle compagnie aeree come un sistema unico efficiente ed efficace, capace di negoziare condizioni favorevoli per i singoli scali. A tal fine ci vuole una governance unica ed uno strumento di Rete aeroportuale capace di programmare infrastrutture e servizi, con una nuova politica promozionale anche per il turismo.
8. Qual è dunque la conclusione?
“L’On. Turano, insomma, ha smesso di fingere di aver trovato le soluzioni appropriate e adesso non perde occasione per depistare la platea. I suoi continui annunci sono stati inaugurati quando promise pubblicamente a nome del Governo regionale un bando in soli tre giorni. Si tratta dell’ultimo bando pubblicato in leggero ritardo di 5 mesi rispetto all’annuncio.
Nel frattempo, l’economia turistica trapanese, in alcune zone specifiche, andava a gambe all’aria ma l’On. Turano, in questo appoggiato dalla sua compagna di partito, l’On. Lo Curto, iniziava a dare la colpa di quanto accaduto al Movimento 5 Stelle e adesso anche al Governo nazionale. Del tutto inspiegabilmente.
La verità è che la nostra forza politica aveva preannunciato questi ritardi e il fallimento della politica regionale in questo ambito, ma oltre le innumerevoli denunce, nulla poteva di fronte a tanta approssimazione.
Sotto il profilo dell’impatto economico, siamo sinceramente dispiaciuti per l’insopportabile mortificazione che ne è derivata al territorio. Turano guardi adesso alla sua storia recente che dimostra una sfilza di gaffe più o meno istituzionali ed errori politici e strategici che dovrebbero solamente indurlo a tacere per poter riflettere meglio sul da farsi e dare informazioni più precise ai cittadini”.
E il deputato regionale dell’Udc non le manda a dire a Santangelo dicendoche ha perso un’occasione per tacere:
“Il senatore grillino Vincenzo Maurizio Santangelo, nella sua veste di comprimario tra tanti agli ordini della Casaleggio & associati, ha perso una buona occasione per tacere. Con le sue
esternazioni sulla vicenda dell’aeroporto di Birgi dimostra assoluta malafede, arroganza e cattiveria. In questo, in verità, si trova in ottima compagnia con quanti da deputati Cinquestelle all’Ars hanno cercato in ogni modo possibile di opporsi all’approvazione del parere, in V commissione, sul progetto di sviluppo turistico territoriale presentato dal governo Musumeci propedeutico alla stesura del bando per il comarketing per gli aeroporti di Birgi e Comiso. Affermo ciò senza timore alcuno di essere smentita giacchè ci sono tutte le registrazioni video e audio della Commissione, dalle quali si può chiaramente sentire con quanta ossessiva pervicacia i deputati
grillini delle province di Trapani e Ragusa si sono battuti nella speranza di trovare complicità irresponsabile da parte dei deputati del Pd, del tutto indifferenti al grido di dolore che viene da questi territori per la scarsa attività di volo negli aeroporti.
E in questo giro di attacchi e contrattacchi del mondo politico, nella mischia c'è anche il deputato regionale dell’Udc Eleonora Lo Curto che non le manda a dire a Santangelo, dicendogli che sull'aeroporto ha perso l’occasione per tacere:
“Il senatore grillino Vincenzo Maurizio Santangelo, nella sua veste di comprimario tra tanti agli ordini della Casaleggio & associati, ha perso una buona occasione per tacere. Con le sue esternazioni sulla vicenda dell’aeroporto di Birgi dimostra assoluta malafede, arroganza e cattiveria. In questo, in verità, si trova in ottima compagnia con quanti da deputati Cinquestelle all’Ars hanno cercato in ogni modo possibile di opporsi all’approvazione del parere, in V commissione, sul progetto di sviluppo turistico territoriale presentato dal governo Musumeci propedeutico alla stesura del bando per il comarketing per gli aeroporti di Birgi e Comiso. Affermo ciò senza timore alcuno di essere smentita giacchè ci sono tutte le registrazioni video e audio della Commissione, dalle quali si può chiaramente sentire con quanta ossessiva pervicacia i deputati grillini delle province di Trapani e Ragusa si sono battuti nella speranza di trovare complicità irresponsabile da parte dei deputati del Pd, del tutto indifferenti al grido di dolore che viene da questi territori per la scarsa attività di volo negli aeroporti". Insomma, una serie di parole e polemiche tipiche della politica, che difficilmente incideranno concretamente sulla situazione dell'aeroporto.
Una interessante riflessione sulla questione Birgi, invece, è quella che fa l'ex presidente di Airgest Franco Giudice che interviene con una sua lettera aperta (che potete leggere qui integralmente) in cui traccia alcuni dei passaggi più importanti degli anni trascorsi alla guida della società, ad iniziare dall'ipotesi di lavorare in sinergia tra gli aeroporti di Palermo e Trapani decisa già nell’assemblea dell'ottobre del 2015. Per concludere ricordando che, se si vuole far ritornare Ryanair, c'è ancora un “vecchio conto” da saldare che ammonta ad oltre 500.000 euro e che risale al precedente accordo di comarketing stipulato nel 2014 tra Camera di Commercio, Comuni e AMS/Ryanair.