"Il decreto sicurezza incide poco nella lotta alle mafie, per contrastarle ci vuole ben altro". La considerazione è del Procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ieri intervenuto a Campobasso per presentare il libro 'Storia segreta della 'Ndrangheta' scritto insieme ad Antonio Nicaso. "Mi occupo e penso - ha detto Gratteri - alla sicurezza del territorio dalle mafie che impoveriscono il sud del 9% di pil. Spero, penso e aspetto che il governo metta mano in modo serio al codice penale, a quello di procedura penale e all'ordinamento penitenziario e che faccia modifiche sostanziali all'architettura del codice per evitare poi di discutere di prescrizione".
Purtroppo, secondo Gratteri, "la mafia si rigenera e diventa forte perché ancora il potere politico non ha deciso, non ha voluto o potuto, contrastarla sul piano normativo". Questo perché "il potere politico ancora non ha considerato una priorità la lotta alle mafie. Sto aspettando un governo che consideri questa lotta una priorità. La cosa più semplice che si può fare, nel brev periodo, è modificare i sistemi giudiziari e cambiare i codici fino a quando diventi non conveniente delinquere. Oggi, purtroppo, per chi non ha etica, né morale, è conveniente delinquere".
Il magistrato ha anche spiegato come la droga sia il "business più grande". "La 'Ndrangheta capra un chilo di coca nella foresta amazzonica a mille euro e qui in grammo costa 50 euro. Non esiste alcuna attività più redditizia".
Quindi ha parlato anche del ruolo dei media nel contrasto alla criminalità organizzata: "Le mafie diventeranno ancora più pericolose nel momento in cui cominceranno, o hanno già iniziato, a comprare pezzi di televisioni o giornali. Ad esempio, per capire la potenza della 'Ndrangheta e di quali ricchezze dispone, basti pensare che detiene l'80% del mercato europeo della droga. E' l'unica organizzazione criminale al mondo che compra la cocaina direttamente dai produttori colombiani a 1000 euro al chilo, mentre le altre mafie la pagano 1800". Infine il Procuratore capo di Catanzaro ha anche parlato della mafia foggiana che ieri è stata colpita da un'importante operazione: "Quella foggiana è una mafia emergente, ma sottovalutata, i suoi rapporti con la 'Ndrangheta risalgono anche a trenta anni fa. Quando la 'Ndrangheta dava ai pugliesi la cocaina - ha spiegato - in cambio riceveva armi, auto blindate e giubbotti antiproiettile".