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03/12/2018 21:10:00

Mafia, processo "Montagna". Tante associazioni antiracket escluse come parte civile

Ad Agrigento molte associazioni antiracket che avevano fatto richiesta di essere inserite nel processo di mafia "Montagna" come "parte civile" sono state escluse dal giudice. Si tratta di un provvedimento importante. Da tempo, infatti, Tp24.it, ha sollevato il caso delle associazioni antiracket che, pur non facendo alcuna attività sul territorio di assistenza e difesa reale di commercianti o imprenditori vittime di racket ed usura, si costituiscono ugualmente parte civile in processi di mafia e affini in giro per l'Italia.

Il caso più eclatante è quello dell'associazione antiracket di Marsala, della quale è stata presidente fino all'elezione alla Camera Piera Aiello. L'associazione era intitolata a Paolo Borsellino, ma ha dovuto cambiare nome in "La verità vive" quando il figlio di Borsellino, Manfredi, ha diffidato pubblicamente l'associazione a non utilizzare il nome del padre. Lo stesso l'associazione si costituisce parte civile in processi nei quali non c'entra nulla. Obiettivo? Ottenere lauti risarcimenti danni, e laute parcelle per il legale di fiducia dell'associazione, l'avvocato del foro di Marsala Peppe Gandolfo, che ne è anche il dominus incontrastato. Da quando Tp24.it ha lanciato la sua campagna stampa per cercare di ridare senso ad un'antimafia ormai ridotta a "parcellificio" alcune cose sono cambiate, ed in alcuni processi l'associazione è stata esclusa, e in altri processi, come in quello "Montagna" ad Agrigento, i giudici, finalmente, mostrano più severità. 

L’Associazione nazionale testimoni di giustizia, Libero Futuro Agrigento, l'associazione antiracket "Fai" e l’Associazione nazionale per la lotta contro le illegalità e le mafie "Antonino Caponnetto" restano fuori dal processo "Montagna", scaturito dalla maxi inchiesta che ha sgominato, con il blitz del 22 gennaio scorso, le nuove famiglie mafiose della provincia di Agrigento, aprendo anche uno squarcio sui rapporti fra le cosche e la politica.

Il gup di Palermo, Marco Gaeta, dopo la raffica di richieste di costituzione di parte civile, ha fatto ordine emettendo un provvedimento col quale estromette alcuni enti che avevano chiesto di entrare nel processo ritenendoli non legittimati a parteciparvi. Libero Futuro Agrigento, presieduta dall'imprenditore Gerlando Gibilaro, ad esempio, neppure era stata costituita all'epoca dei fatti e "non può aver subito alcun danno - sottolinea il giudice - dalla condotta degli imputati". Questo è dettaglio importante. L'associazione antiracket di Marsala, sempre quella di Aiello - Gandolfo, si è costituita parte civile nel processo che vede imputato Matteo Messina Denaro per le stragi del '92. Ma l'associazione in quel tempo... neanche era costituita. 

Se l'Associazione nazionale testimoni di giustizia è stata esclusa, è stato invece ammesso - come persona fisica - il suo presidente Ignazio Cutrò.

Fra gli enti ammessi come parti civili ci sono Sicilindustria e la Cgil oltre a una quindicina di imprenditori che avrebbero subito il racket da parte di alcuni imputati. Si torna in aula il 10 dicembre, i difensori degli imputati dovranno comunicare la scelta del rito (abbreviato o ordinario, per questi reati non sono ammessi patteggiamenti) e il processo si dividerà in due tronconi.