E poi dicono che Lega e Cinque Stelle si odiano. Non è vero.
La "manovra corpo a corpo" nei bagni della Camera tra un deputato della Lega e una collega del M5s fa parlare e sorridere maliziosi tutti gli onorevoli di Montecitorio. Le identità dei due politici travolti dalla passione nel bel mezzo dei lavori delle commissioni sono note a tutti, ma nessuno vuole parlare anche se filtrano delle compromettenti indiscrezioni.
È il Tempo a raccoglierle, fornendo dettagli succulenti. Il capogruppo del M5s Francesco D'Uva avrebbe "inviato un sms ai suoi dai toni imperiosi, vietando a chiunque di parlare con i giornalisti della vicenda". Ma le voci corrono e sono già di pubblico dominio A parlare è anche un giovane deputato leghista "di primo pelo piuttosto belloccio ed esuberante". "Sono venuti in tanti a chiedermi: sei tu? E qualche problema questi sospetti me lo stanno creando - confida al quotidiano diretto da Franco Bechis -. Ho una fidanzata nel collegio dove sono stato eletto. Poi non nego che da quando sono qui qualche occasione è capitata e può essere che non mi sia tirato indietro. Però un po' di sale in zucca ce l'ho: mica qui dentro è capitato, fuori.
Ho un posto dove dormo non lontano da qui, e in ogni caso uno anche non l'avesse ha a disposizione decine di alberghi o bed and breakfast entro poche decine o centinaia di metri da Montecitorio...". E si dice anche che chi li ha pizzicati in bagno "avrebbe girato un filmato con un telefonino nascosto dentro la toilette: i due non l'avevano notato...". L'anonimo deputato ammette che il collega mandrillone "da giorni è nervoso, intrattabile. Non si ferma alle riunioni, parla sempre freneticamente al telefonino con qualcuno, e preferisce stare solo come prima non accadeva".