Trattative riservate per i voli, privatizzazione, fusione, rilancio, incontri, dimissioni. C’è tutto questo nell’attuale situazione, sempre più caotica, dell’aeroporto di Trapani Birgi.
E l’ultima notizia è quella di Ryanair che difficilmente garantirà dei voli appetitosi per la stagione Summer 2019. La compagnia irlandese ha fatto sapere, in via non ufficiale, che sarà impossibile programmare la stagione estiva.
Questo mentre ci sarà un incontro tra i sindaci della provincia di Trapani e il presidente della Regione Nello Musumeci.
Ci è stato già una settimana fa a Birgi il governatore siciliano, per fare un giro dell'aeroporto e prendere atto della situazione di grande pessimismo (e nervosismo) sul futuro del "Vincenzo Florio". Musumeci aveva lanciato l'appello ai sindaci di entrare nella gestione dell'aeroporto acquisendo delle quote di Airgest. Loro però hanno risposto picche.
In quell'occasione non ha voluto incontrare i Sindaci, e ora, per rimediare, ritorna, tutto per loro. L'appuntamento è alle 11 di venerdì, presso la sede del Libero Consorzio Comunale, a Trapani.
Prima, i Sindaci si vedranno lunedì alla Camera di Commercio per parlare della situazione dell'aeroporto.
Alle ore 10.00 l'incontro con i referenti degli enti intermedi (Liborio Furco e il Sindaco Domenico Venuti per i 2 GAL nord e sud della provincia, il Sindaco Pagoto e l 'Ass.re Patti per i due FLAG e i componenti del nuovo CdA del Distretto Turitistico). Sarà presente anche il Presidente della CCIAA Pace.
A seguire alle ore 11 Assemblea dei Sindaci della provincia di Trapani.
"Ripartiamo simbolicamente dal luogo che ci ha visti in maniera unitaria far sopravvivere l'aeroporto con il co-marketing di oltre 7 milioni di euro - dichiara il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida - provando a fare sintesi delle strategie ed azioni d'intervento dei Comuni ed Enti intermedi in vista del confronto col Presidente Musumeci. La promozione turistica della destinazione Trapani West Sicily deve e può diventare realtà di strategia ed unità d'azione e d'interventi finanziari - conclude Tranchida - niente più terra di conquista o bancomat per alcuno".
Paolo Angius ha fatto intendere diverse volte che, sul fronte dei voli, sta trattando con diverse compagnie aeree per arrivare direttamente ad effettuare alcune tratte rimaste fuori dal bando.
In tutto ciò l’Airgest deve fare i conti con una squadra di governo che non è al pieno delle sue forze. In consiglio di amministrazione non c’è più Elena Ferraro, che si è dimessa prima che la costringessero a farlo per la mancanza dei titoli richiesti per ruoli dirigenziali in società pubbliche. Le difficoltà nel governare l’aeroporto fanno ritenere a molti che è meglio spingere per una fusione con la Gesap, la società di gestione dell’aeroporto di Palermo Punta Raisi.
Non la pensano così i 5 Stelle, e tra tutti il senatore e sottosegretario ai Rapporti col Parlamento e democrazia diretta Vincenzo Maurizio Santangelo.
“In questo momento in Sicilia c’è chi cerca di far apparire la privatizzazione degli aeroporti come se fosse un percorso obbligatorio e ineluttabile. Non è così. Abbiamo la netta impressione che si tratti di una pericolosa fuga in avanti, guidata da lobby interessate che adesso intendono probabilmente fare una lotta contro il tempo per privatizzare in fretta le società aeroportuali. Questi programmi devono essere spiegati a chiare lettere ai siciliani, perché è arrivato il momento di dichiarare finita l’epoca in cui l’interesse pubblico è stato subordinato all’interesse privato.
Avvertiamo la necessità di invitare tutti gli attori pubblici ad una seria riflessione sul futuro di società come Gesap di Punta Raisi e SAC di Fontanarossa.
Qualche anno fa anche queste due società navigavano in cattive acque, come oggi l’Airgest a Trapani/Birgi. Dobbiamo ricordare che grazie all’incremento del trasporto aereo e con una gestione manageriale queste società hanno oggi i bilanci in attivo.
Per tale motivo chiediamo a questi soggetti pubblici perché mai, dopo aver investito montagne di denaro pubblico per anni ed anni in infrastrutture e co-marketing, si dovrebbe proprio adesso cedere ai privati società profittevoli che dovrebbero, invece, essere messe al servizio dei siciliani per trainare la crescita e lo sviluppo dell’Isola.
È arrivato il momento di smetterla di scaricare responsabilità sui Sindaci che hanno abbondantemente fatto la loro parte.
Per questo lanciamo un appello a tutti gli enti pubblici perché nessuno ceda alla tentazione di svendere ancora una volta beni pubblici ai privati, come purtroppo è spesso accaduto nel nostro paese.
Le concessioni delle Autostrade sono un esempio fulminante sotto gli occhi dell’intero Paese.
Siamo certi che responsabilmente tutte le Istituzioni Pubbliche proprietarie, a cominciare dalla Regione e dagli enti locali, passando per le Camere di Commercio, vorranno impegnarsi attivamente e seriamente nel percorso di rilancio degli aeroporti siciliani in forma di Rete aeroportuale regionale unitaria come strumento fondamentale della crescita, anche turistica, del nostro territorio.
Come forza di Governo saremo sempre al loro fianco per difendere questo patrimonio da svendite senza senso e dall’aggressione di gruppi interessati solo al profitto.
Chiunque può accorgersi che l’obiettivo da fissare in un’Isola come la Sicilia, e più in generale nel Mezzogiorno, non è certo la privatizzazione degli scali, ma piuttosto un serio progetto che finalmente consenta una vera connettività per la mobilità dei cittadini e per obiettivi turistici adeguati alle potenzialità della Sicilia. Attraverso una seria programmazione possiamo svilupparci ed assicurare crescita economica e occupazione”.
In questi giorni in tanti sono intervenuti sull’aeroporto di Trapani Birgi e il suo destino. L’ex presidente di Airgest, Salvatore Ombra, ha individuato nella governance un punto debole per lo sviluppo del Vincenzo Florio. Rappresentanti della Lega hanno detto, non si sa in base a cosa, che secondo loro informazioni la Ryanair sarebbe interessata a tornare operativa al massimo su Birgi. Altre proposte sono state avanzate dal distretto turistico della Sicilia Occidentale.
Intanto se le cose continuano così possiamo già cominciare a rassegnarci all’idea di vedere un’altra stagione estiva con pochi voli.