Il giudice monocratico del Tribunale di Marsala ha condannato per truffa in danno di ente pubblico e falso ideologico il 62enne Giuseppe Barresi, ex dirigente dell’ufficio Anagrafe del Comune di Castelvetrano.
La pena inflitta (comunque sospesa) è stata due anni di reclusione e altrettanti di interdizione dai pubblici uffici.
Secondo l’accusa, Barresi avrebbe falsamente attestato la coabitazione con l’anziana madre (L.B., di 90 anni), in situazione di handicap grave e bisognosa di continue cure e assistenza, allo scopo di non andare al lavoro in ufficio, incassando però ugualmente lo stipendio grazie alla norma che prevede il congedo straordinario retribuito, fino al massimo di 24 mesi, per quei lavoratori che convivono con un parente disabile grave. Ma dall’indagine sarebbe emerso che Barresi avrebbe continuato a vivere con moglie e figli nella sua abitazione, e non in quella della madre, dove invece vive la sorella. Il “falso” cambio di domicilio l’avrebbe ottenuto, secondo l’accusa, proprio grazie poteri che gli derivavano dalla sua carica dirigenziale al Comune. Il congedo straordinario retribuito ottenuto dal Barresi è relativo al periodo compreso tra l’1 febbraio 2015 e il 31 gennaio 2017. Nel processo, il Comune di Castelvetrano si è costituito parte civile e il giudice gli ha accordato un risarcimento danni di 51 mila euro. Tornato in servizio nell’estate 2016, Barresi fu nominato comandante della polizia dall’allora sindaco Felice Errante. E ciò nonostante il procedimento penale in corso a suo carico. A difendere Giuseppe Barresi è stato l’avvocato Celestino Cardinale, che attraverso una serie di testimonianze ha tentato di dimostrare che in realtà il suo cliente prestava davvero assistenza all’anziana madre. A svolgere l’indagine, dopo la denuncia presentata da due dipendenti comunali, è stata la sezione di pg della Guardia di finanza presso la Procura di Marsala, all’epoca diretta dal luogotenente Antonio Lubrano.