Si è tenuto l'ennesimo consiglio comunale aperto a Marsala sulle sorti del porto pubblico e privato.
La situazione non è delle migliori, l'Amministrazione Comunale tace e non da input, non si è presentata in consiglio comunale, il sindaco Alberto Di Girolamo ha intimato ai suoi assessori di non presenziare.
A cosa servano poi questi assessori se tutto deve decidere e fare il Primo Cittadino non è dato saperlo, li revochi: almeno le casse comunali respireranno meglio.
C'è una città che attende, gli operatori che cercano risposte dopo anni di promesse e di strette di mano tra l'attuale sindaco, Alberto Di Girolamo, e l'allora presidente della Regione Rosario Crocetta. Le mani allora erano più di due, l'accordo per il porto privato vedeva in prima linea Massimo Ombra, l'imprenditore marsalese che avrebbe voluto dare un volto nuovo alla città ma ancora non c'è nemmeno la posa della prima pietra, e sono passati quasi tre anni.
Si viaggia sui binari della speranza con una Amministrazione che è al giro di boa e alla consegna delle chiavi ad altro sindaco.
Si è sentito da più parti che è intenzione di Di Girolamo ricandidarsi, non ci sono le condizioni.
Il Primo Cittadino e la giunta tutta godono di un giudizio negativo tra i cittadini, non c'è stato quello slancio che ci si aspettava, la città resta senza attrattive, senza un reale sviluppo agricolo, del turismo, della pesca. La cultura è rimasta ferma al palo, le attività produttive pure. Troppi slogan, pochissimi fatti.
Si parla di piano rifiuti come l'unica vera novità di questa Amministrazione, in verità si tratta di un Piano imposto: con poco ascolto delle esigenze reali dei cittadini.
Nessun assessore si potrà riproporre, bisognerebbe avere l'accortezza e la compostezza di fare un passo indietro e saltare un turno, se proprio non si resiste…
Il consiglio comunale aperto non è servito alla politica regionale, non si sono presentati i deputati, seppure invitati.
Ne esce sconfitto il consiglio comunale con i suoi trenta rappresentanti, delegittimati di fronte alla città. Non vi è riconosciuta autorevolezza, lasciati soli a discutere di una infrastruttura vitale per la città.
E a pensarci bene ad essere stata offesa è proprio Marsala. Il dialogo non può essere negato, e un consiglio comunale non può mai essere inutile se tenta di fare luce su un'opera annunciata e mai realizzata, l'Amministrazione ne dia contezza con responsabilità politica e pratica.
E' una città dove ancora si discute di infrastrutture pubbliche e private, aeroporto compreso, di vitale importanza per lo sviluppo del territorio, ma non c'è la capacità di comprendere che Marsala non viene resa appetibile a chi potrebbe venire a passarci un fine settimana o le vacanze estive.
Da soli, porto e aeroporto, non possono costituire il volano di nulla, basti guardare l'esempio di Cefalù, ridente cittadina del palermitano, viva in estate e anche in inverno, di certo non ha né un aeroporto a pochi km né un porto adeguato.
Si pensi a Salemi, dove il sindaco Domenico Venuti ha stretto un accordo con la Costa Crociere per l'arrivo di turisti.
È una questione, dunque, di programmazione: sapere creare prima un brand e poi saperlo vendere.
Meno di un anno e mezzo e si chiuderà il sipario dell'Amministrazione Di Girolamo, a parte le foto di inaugurazione delle piazze, l'ultima quella di Digerbato voluta peraltro da alcuni consiglieri comunali che hanno presentato l'emendamento e che hanno messo i soldi in bilancio, gli stessi che poi non sono stati invitati per il taglio del nastro.
Dicevamo, a parte le foto ricordo, il taglio del nastro al surrogato del Monumento ai Mille dove un disabile non può salire e visitarlo nella sua interezza, stessa cosa per Palazzo Grignani, non si ricordano grandi progetti.
Rossana Titone