Ieri mattina, poco dopo le 6, Marzia Sari, di 18 anni, giunta a Vado Ligure (Savona) nel piazzale dove parcheggiano i camion , ha svuotato su se stessa mezza tanica di benzina e si è data fuoco.
Soccorsa da un passante che stava facendo footing sul lungomare, è sopravvissuta ma, con ustioni di secondo e terzo grado sull’85% del corpo, è gravissima al Cto di Torino, dove è stata portata di corsa dall’ospedale San Martino di Genova.
Il 18 maggio del 2013, Mauro Sari, suo padre, un artigiano di 47 anni malato e finito in bancarotta, si era suicidato dandosi fuoco nello stesso piazzale. Il maggiore dei carabinieri Dario Ragusa ha detto: «Non ci sono altre piste investigative. Nessun sospetto. Non ci sono neppure biglietti e spiegazioni. La ragazza non aveva mai fatto intendere le sue intenzioni. I parenti sono sconvolti, sgomenti». La vicina di casa, signora Bozzano: «Lunedì mattina l’ho vista scendere in motorino per andare a scuola, come semprer mandava baci con le mani. Parliamo di una ragazza eccezionale, bravissima. Parliamo di gente per bene»
Scrive Il Corriere della Sera:
«Sua madre Maria Grazia, 51 anni, ha rivissuto tutto daccapo, una seconda volta. Un incubo. Ai carabinieri della Compagnia di Savona, che stanno cercando di ricostruire l’accaduto, ha raccontato di un lunedì sera che più normale non si potrebbe. Una cena a casa assieme a Marzia e all’altra delle sue due figlie, Giulia, che ha vent’anni ed è una studentessa universitaria a Genova. Un po’ di tivù e poi a letto, non troppo tardi. Ieri mattina Marzia è uscita prestissimo, ma non è andata a scuola, al liceo scientifico Orazio Grassi di Savona dove frequenta il quinto anno. Nove chilometri in motorino fino al punto in cui suo padre si tolse la vita, tormentato da gravi difficoltà economiche, da vessazioni burocratiche e da una crisi profonda dopo un incidente stradale nel quale aveva travolto e ucciso una donna di 45 anni. Di tutta la depressione di suo padre per la morte di quella donna, di tutti i suoi problemi con il lavoro che non andava per niente bene e di quella richiesta di aiuto che Mauro fece a Beppe Grillo suonando al suo campanello di casa, Marzia ha saputo i particolari solo dopo, crescendo. Internet conserva moltissimi dettagli della storia di quell’artigiano piastrellista che voleva morire. Lei deve averli studiati, capiti. Uno dei professori aspettava Marzia per dirle che ha preso un bellissimo voto nell’ultimo compito in classe. È una brava studentessa ed è una di quelle figlie che le mamme dei suoi amici adorano perché diligente, responsabile, gentile».