L’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta e l’ex capo della sua segreteria Stefano Polizzotto sono stati citati in giudizio, per danno erariale dal procuratore regionale della Corte dei conti, Gianluca Albo, e il suo vice Licia Centro.
Secondo la procura devono risarcire 244 mila euro alle Regione, soldi che il ragioniere generale Biagio Bossone ha ottenuto davanti al tribunale del lavoro dopo che Crocetta gli aveva revocato l’incarico, nonostante il suo contratto fosse ancora valido. Il processo inizierà a marzo.
Secondo quanto stabilisce la legge in caso di revoca anticipata, i dirigenti hanno diritto al trattamento economico goduto fino alla scadenza naturale del contratto oppure a un incarico equivalente. Le deduzioni fornite da Crocetta e dall’avvocato Polizzotto non hanno convinto la procura che li ha rinviati a giudizio.
Fondi UE - Nella corsa alla spesa dei fondi europei che ha impegnato l’amministrazione regionale negli ultimi mesi dell’anno, l’assessorato all’Economia su 420 milioni assegnati ha certificato oltre 101,1 milioni di euro, il 14% dell’intera certificazione regionale di 713 milioni. Dei 101 milioni 25,6 milioni sono stati utilizzati per dare garanzie alle banche per i mutui alle imprese: un'operazione importante realizzata grazie ad un accordo con il Mise che ha avviato un meccanismo di agevolazione di accesso al credito. In un mese ne sono già stati erogati tre milioni «e questa è solo la fase iniziale», commenta l’assessore e vicepresidente della Regione, Gaetano Armao. Le pmi potranno chiedere fino ad un massimo di 2 milioni e mezzo di prestiti per la realizzazione di investimenti (anche già avviati alla data di presentazione della richiesta di garanzia, purché non siano completati o completamente realizzati), nonché per disporre di capitale circolante per lo sviluppo aziendale. L’accordo prevede, inoltre, una particolare misura agevolativa in favore delle micro e piccole imprese che, nell'ipotesi di prestiti fino a 120 mila euro, potranno usufruire di un meccanismo più rapido di accesso: si tratta, in particolare, del «rischio tripartito» tra Fondo di garanzia, banche e Confidi. In base all'effetto moltiplicatore, l’assessorato stima che i nuovi finanziamenti erogabili nei prossimi 4 anni previsti dallo strumento finanziario supereranno il miliardo di euro, per un importo di garanzie di circa 780 milioni. Altri 75,5 milioni su Agenda digitale siciliana (di cui 73,5 milioni per la Banda ultralarga e altri 2 milioni per altri servizi informatici).
«Nel 2019 sull’Agenda digitale certificheremo almeno il doppio», assicura l’assessore Armao, «non si tratta di alcun progetto sponda ma di risorse nuove e tangibili che danno servizi alle imprese come la banda ultralarga». Per quanto risorse consistenti non sono risorse adeguate alle esigenze di superare il divario come dimostrano i conti pubblici territoriali. La dotazione infrastrutturale siciliana rispetto all’inizio dello scorso decennio è scesa di diversi punti, sono mancati investimenti dello Stato». Da qui la sfida del 2019 quella del pieno riconoscimento delle prerogative dello Statuto siciliano: un tavolo aperto con lo Stato e che dovrebbe portare i risultati nel corso del nuovo anno.