Questi primi mesi del 2019 portano tante novità nel destino del Baglio Basile, la Tenuta Volpara e il Delfino Beach Hotel. Si tratta delle strutture alberghiere sequestrate all'imprenditore Michele Licata e attualmente in amministrazione giudiziaria.
Ebbene, mentre da un lato si attende, entro poco tempo, la sentenza di primo grado del Tribunale delle Misure di Prevenzione che potrebbe portare alla confisca delle strutture, dall'altro lato i due grandi alberghi e il ristorante vanno verso la chiusura. Un provvedimento temporaneo, da quello che apprende Tp24.it, almeno fino a Pasqua. Così gli amministratori e direttori hanno detto ai lavoratori - sebbene manchi l'ufficialità - ma ci sono alcuni dipendenti che già hanno chiesto informazioni ad altre sale ricevimenti, per i dubbi che nutrono sulla riapertura. In effetti, la chiusura delle tre strutture turistico ricettive non si era mai verificata, neanche in periodi di bassa stagione, ma i costi, fanno sapere fonti vicino agli amministratori giudiziari, sono diventati insostenibili. D'altronde, mentre prima c'erano molti lavoratori in nero, e le tasse - secondo le indagini - venivano sistematicamente evase, adesso l'amministrazione giudiziaria si è dovuta confrontare con il rispetto di contratti di lavoro e di pagamento delle imposte (tranne per il caso delle tasse non pagate al Comune di Petrosino, vicenda che abbiamo raccontato su Tp24.it).
Ad amministrare il complesso di strutture sono Antonio Fresina commercialista in Marsala, e Andrea Passananti, amministratore giudiziario palermitano specializzato nella gestione di alberghi. Proprio Fresina chiarisce quello che sta succedendo: "Facciamo un pit stop di due mesi, fino a Pasqua. Dobbiamo purtroppo applicare un contratto di stagionalità". Perché? "E' l'effetto del decreto "dignità", che impedisce il rinnovo dei contratti. Quindi dobbiamo ricorrere alla stagionalità, che ci impone di essere chiusi almeno 70 giorni l'anno". E i lavoratori come vengono tutelati? "Tutti i lavoratori avranno l'ammortizzatore sociale, con l'80% della retribuzione e il ritorno al servizio il primo di Aprile. Purtroppo si tratta di una scelta forzata, tra la bassa stagione e gli effetti del "Decreto Dignità".
Ma a cosa si riferisce Fresina quando parla di effetti (perversi, possiamo dire...) del "Decreto Dignità"? La misura, voluta fortemente dai Cinque Stelle per contrastare il lavoro precario, impedisce alle aziende di rinnovare i contratti a termine, creando in realtà nuova disoccupazione o incentivando il lavoro nero. Per il turismo, l'unica alternativa al licenziamento dei lavoratori è appunto la "stagionalità", dove è previsto l'utilizzo di contratti a tempo determinato. Ma per applicare questo tipo di contratto la struttura alberghiera deve rimanere chiusa almeno 70 giorni consecutivi.
E pensare che nel 2017 il direttore delle due strutture, Baglio Basile e Delfino Beach Hotel, Dario Di Lorenzo, vantava numeri importanti: "Rispetto al 2016 abbiamo registrato un incremento del 33%, le presenze sono state 180 mila con una tasso di occupazione di circa l’81% e circa 10 milioni di euro di fatturato inclusi i servizi accessori, come la banchettistica. Complessivamente impieghiamo 320 lavoratori, con punte di 400 ad agosto. 200 sono quelli annuali”.
Sul Baglio Basile Tp24.it ha scritto numerose inchieste. Qui raccontiamo ad esempio la storia delle concessioni edilizie alla base della costruzione della struttura.
Il sequestro risale al 2015. Per «evasione fiscale» e «truffa allo Stato», la Procura di Marsala e la Guardia di finanza hanno sottoposto a sequestro preventivo d'urgenza somme di denaro, quote societarie, beni mobili e immobili, per un valore di circa 13 milioni di euro, nonchè quote sociali e beni mobili e immobili di quattro complessi aziendali, per un valore stimato di circa 100 milioni di euro, a Michele Angelo Licata.
La sentenza era attesa per fine 2018. Se arrivasse la confisca, in primo grado, gli amministratori giudiziari rimarrebbero fino al grado di appello. Poi la palla passerebbe all'Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati.