E’ botta e risposta tra l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e la Ministra alla Salute Giulia Grillo.
Gli annunci della entrata in vigore della Rete Ospedaliera vengono stoppati da Roma, non conferma la Ministra Grillo il via libera al Piano ospedaliero regionale da parte del Ministro della Salute e di quello dell’Economia.
A fare da sponda alla Ministra grillina i deputati regionali del Movimento. Dura la reazione di Francesco Cappello: “Altro che ok per la rete ospedaliera. Se il governo regionale non mette le urgentissime toppe richieste dal governo nazionale rischia la clamorosa bocciatura da Roma. Le bugie di Razza-Pinocchio purtroppo hanno le gambe cortissime”.
Nessun parere da parte di Roma, parere che è condizionato ad una serie di adempimenti che riguardano i pronto soccorso, la rete dell’emergenza urgenza, i punti nascita.
La Grillo lasciare anche intendere il suo di giudizio per l’operato di Razza e di Nello Musumeci: “ Forse Musumeci e Razza vogliono intestarsi precocemente meriti che, ahimè, questo Governo non può al momento accordare. Gli ospedali e tutta la sanità sono una cosa seria, non possiamo accettare annunci tanto baldanzosi quanto infondati, che creano illusioni ai cittadini, che oggi più che mai hanno bisogno di concretezza e non di promesse".
Ed ecco, allora, che il termine del 15 di gennaio per l’entrata in vigore della rete Ospedaliera potrebbe slittare, l’assessore Razza ha replicato: “ Ho detto che, come comunicato con trasmissione ufficiale del verbale del tavolo DM 70, è chiesto alla Sicilia di adottare l’atto di programmazione della Rete entro il 15 gennaio e che, esattamente come avvenuto con lo scorso decreto del 2017, il documento si accompagnerà con il suo cronoprogramma di attuazione a 18 mesi, secondo le indicazioni fornite dal Ministero. Riusciamo per una volta a evitare le polemiche? O dobbiamo proprio farci del male?".
Sulla Sanità si gioca la partita delle assunzioni che dovrebbero partire già con la fine del 2019, la difficoltà maggiore consiste nel reperire anestesisti e a questa difficoltà se ne aggiunge una di carattere economica: non si deve superare per le assunzioni il tetto di spesa per il personale imposto da una legge nazionale.
La Rete Ospedaliera di Razza è similissima, per non dire uguale, a quella prevista dall’assessore uscente Baldo Gucciardi, scompaiono 85 primari, meno unità complesse negli ospedali e più unità semplici.
Resta invariato il piano di suddivisione degli ospedali: Dea di secondo livello, Dea di primo livello, presidi di base, presidi di zone disagiate o ad alto rischio.
Quattro i bacini sanitari in cui viene divisa la Sicilia: Catania-Ragusa-Siracusa che vanteranno i Dea di secondo livello negli ospedali del Garibaldi, il Cannizzaro e il Policlinico di Catania, mentre Dea di primo livello saranno gli ospedali di Ragusa, Caltagirone, Vittoria, Siracusa, Modica.
La provincia di Trapani vede l’ospedale di Salemi riunito a quello di Trapani, Marsala e Mazara sono Dea di primo livello.
Trapani-Salemi, Mazara e Marsala. Restano presidi di base gli ospedali di Partinico (che Razza assicura verrà potenziato a partire dal pronto soccorso) e Termini Imerese, confermati come presidi in zone disagiate gli ospedali di Corleone e Petralia Sottana.
A Palermo gli ospedali riuniti sono quelli di Villa Sofia- Cervello, Ingrassia-Villa delle Ginestre, mentre ospedali di base rimangono i presisi di Partinico, Petralia Sottana, Corleone e Termini Imerese.
Nella città di Messina il Policlinico sarà Dea di secondo livello, gli ospedali di Milazzo, di Taormina e il Bonino Puleo e il Papardo saranno Dea di primo livello.
Nel bacino di Agrigento-Caltanissetta-Enna il Sant’Elia è Dea di secondo livello, gli ospedali di Agrigento, Sciacca-Ribera, Gela e Umberto I di Enna sono di primo livello.
Buone notizie per la Cardiochirurgia pediatrica che Razza assicura di far ripartire al Civico dii Palermo e una seconda direttamente a Taormina.