Il Tribunale di Trapani ha emesso la sentenza per quanto riguarda gli imputati del processo derivato dall'operazione antimafia "Cemento del golfo". Fu un'operazione famosa, due anni fa, perché uno degli arrestati per estorsione, Vincenzo Artale, era anche socio dell'associazione antiracket di Alcamo. E divenne un caso di cui parlarono tutti i giornali. Ebbene, Artale, che era uno degli imputati, difeso dall'avvocato Roberto Mangano, è stato condannato per estorsione a tre anni, già scontati. Dichiarati colpevoli Mariano Saracino, Martino Badalucco, Vito Badalucco. Pena di dieci anni e due mesi per Saracino, otto anni e sei mesi per Martino Badalucco, otto anni per Vito Badalucco. Questi ultimi tre sono anche dichiarati interdetti dai pubblici uffici in perpetuo. Gli imputati sono stati anche condannati al risarcimento di alcune delle parti civili.
I pm avevano chiesto 22 anni di carcere per il boss castellammarese Mariano Saracino, 14 anni per ciascuno per Badalucco Vito e Martino, padre e figlio, e 12 anni per l’imprenditore alcamese Vincenzo Artale. Posizione stralciata invece per Martino Magaddino che sarà giudicato separatamente. Per l’altro imputato, Vito Turriciano, è già arrivata la sentenza definitiva di Cassazione che ha confermato la condanna a 12 anni di carcere per associazione mafiosa e tentata estorsione aggravata in concorso (ne abbiamo parlato qui).
Gli imputati erano accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione aggravata, danneggiamento aggravato, fittizia intestazione aggravata, frode nelle pubbliche forniture e furto. Dietro a tutto, secondo l’accusa, ci sarebbe la regia dell’anziano boss castellammarese Mariano Saracino, già noto alle cronache come il “cassiere” della mafia castellammarese.