Facciamo un po' di chiarezza sulle indagini della Procura di Trapani circa la gestione dell'aeroporto di Trapani - Birgi. I tronconi dell'indagine sono due. Il primo nasce da un esposto dei Cinque Stelle di un anno fa, sulla contabilizzazione nel bilancio dei contributi indiretti a Ryanair.
Sono contributi che, per aggirare le regole comunitarie sulla libera concorrenza, vengono elargiti sotto forma di pubblicità. Ma non è questo il punto. Il punto è un altro. Dove scrivere queste somme nel bilancio. Conto economico (perdita secca, quindi) o investimenti da patrimonializzare? Da qui le contestazioni della Procura per il reato di false comunicazioni sociali. Il reato è stato consumato fino al 2015, poi le regole del diritto societario sono cambiate.
Poi c'è il secondo troncone di indagine, e riguarda il peculato. Si sono rubati i soldi? No. Non sono state versate, secondo i consulenti della Procura, negli anni passati tutte le addizionali previste, 18 milioni di euro. In pratica secondo la Procura i soldi incassati attraverso la tassa addizionale relativa ai diritti d’imbarco dei passeggeri degli aeromobili invece di essere riversata nelle casse erariali dello Stato è stata usata per ripianare i deficit di bilancio.
Ci sono 15 indagati : Salvatore Castiglione, Franco Giudice, Salvatore Ombra, Paolo Angius (attuale presidente del Cda di Airgest), Fabrizio Bignardelli, Vittorio Fanti, Giuseppe Russo, Giancarlo Guarrera, Luciana Giammanco, Letteria Dinaro, Michele Angelo Maggio, Antonino Di Liberti, Antonio Lima, Antonino Galfano.