Venerdì, nell'Aula Magna del Polo Universitario di Trapani si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2019/20 dell'Università degli Studi di Palermo. Numerose le autorità civili, religiose e militari presenti, tra le assenze si è notata quella di Giacomo Tranchida.
Dopo l'introduzione del Presidente del Polo Universitario Prof. Ignazio Giacona che ha ricordato con un minuto di silenzio il giudice Ciaccio Montalto è intervenuto il Rettore dell'Università Porf. Micari, il quale ha precisato che dopo diversi anni di difficoltà e incertezze adesso le sedi decentrate di Trapani, Agrigento e Caltanissetta hanno una loro stabilità grazie all'intervento del Governo regionale precedente, confermato da quello attuale, creando un apposito strumento normativo che consente di guardare al futuro del Polo di Trapani con maggiore serenità, tenendo sempre presente che a Palermo il 40% dei 41 mila iscritti non paga alcuna tassa poiché rientra in una fascia di reddito bassa.
“Gestire l'Università in Sicilia non è come a Bergamo o Verona – ha precisato il Rettore Micari - ma dobbiamo capire che dall'Università può arrivare un'importante contributo alla crescita della provincia, Calamandrei definiva l'Università “sentinella della democrazia”.
A Trapani oltre alla laurea magistrale di Giurisprudenza sono presenti i corsi in Scienze Giuridiche, Scienze del Turismo e il Corso di Viticoltura ed Enologia di Marsala. Micari ha concluso chiedendo una maggiore collaborazione alle Istituzioni locali e alle imprese del territorio per attivare altri corsi perchè la Sicilia può crescere attraverso le nuove generazioni, e non tutte le famiglie possono permettersi di mandare i propri figli nelle università del nord.
Molto interessante la prolusione di Josè Rallo, la quale ha sottolineato l'importanza di quello che l'economista Cottarelli chiama il capitale sociale di un territorio. Un territorio quello siciliano con molte ombre e poche luci, tra queste sicuramente il settore vinicolo: “con 80 milioni di bottiglie di vino DOC – ha affermato Rallo – portiamo il brand Sicilia nel mondo”. In conclusione un consiglio agli studenti presenti in aula magna, quello che il futuro si costruisce sullo studio, sul sacrificio si costruisce il merito e sul merito le chances di lavoro. Perchè tra le ombre purtroppo c'è un dato inequivocabile, all'estero vivono circa 750 mila siciliani, un terzo della popolazione.
L’università a Trapani in questi anni è stata “salvata” e si sta investendo su questo polo territoriale con più corsi di laurea e più servizi.
L’università a Trapani, nel recente passato, ha rischiato di chiudere i battenti. Lo smantellamento delle ex Provincie, avevano causato un drastico taglio dei fondi. A seguito della protesta “Il Polo non si tocca”, e dell’impegno dei vertici dell’università, si è scongiurata la chiusura definitiva. Anzi da allora c’è stato un rilancio dell’università trapanese con l’inserimento di nuovi corsi di laurea e con l’implementazione dei servizi che sono a disposizione degli studenti.
Oltre il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, sono attivi i corsi di laurea in Consulente Giuridico di Impresa e in Scienze del Turismo. A Marsala è attivo il corso di laurea in Viticoltura ed Enologia. È stato eliminato il corso di studi in Architettura e Ambiente Costruito a causa delle poche iscrizioni. I servizi che sono stati inseriti sono la mensa, oltre che due corsi di lingua che si dovrebbero attivare a fine febbraio.
“Dei nostri 41 mila iscritti, - a parlare è il Rettore Micari - che comprendono naturalmente anche Trapani, Agrigento e Caltanissetta, il 40 % dei nostri ragazzi ha un reddito ISEE per cui non paga tasse e la sua partecipazione all’università è giustamente gratuita. Questo dimostra che c’è un territorio in ritardo di crescita, con difficoltà economiche e sociali di un certo tipo. Dove l’università ha il ruolo essenziale di portare cultura, e attraverso la cultura di contribuire alla crescita del territorio attraverso i nostri giovani. Questo è il vero senso del perché noi siamo qui. A noi interessa enormemente essere qui e abbiamo la più grande e forte volontà di mantenere, rafforzare e se possibile ampliare l’offerta formativa. Da un punto di vista delle prospettive occupazionali e da un punto di vista della qualità della formazione, quello che vi viene dato a Trapani è assolutamente paragonabile, se non superiore, a quello che vi viene dato a Pisa e a Bologna. Probabilmente c’è una questione di convinzione in certe fasce della popolazione, ma sono più mode. Il lavoro è fuori molte volte, troppo spesso. E su questo dobbiamo lavorare insieme, noi e le istituzioni, ma al mondo del lavoro i nostri ragazzi entrano nella stessa maniera, a volte anche meglio, rispetto agli studenti delle altre università. Io credo, che veramente, possiamo essere soddisfatti di quello che si è fatto, fiduciosi per i risultati futuri e naturalmente mettere sempre maggiore impegno. L’università al sud è importante, l’università a Trapani è importante, attraverso l’università dobbiamo fare crescere questo territorio.“