Un anno sabbatico vivendo in povertà e viaggiando con i figli a bordo di un camper da una biblioteca all’altra, su è giù per lo Stivale: è la singolare scelta della famiglia marchigiana Neroni, mamma Valentina e papà Marco con Alessia, Leonardo e il cagnolino Gayatri, che hanno fatto tappa a Castellammare. L’assessore alla Pubblica Istruzione Enza Ligotti con il responsabile della biblioteca comunale Baldo Sabella, hanno accolto la famiglia donando delle pubblicazioni su Castellammare e programmando un incontro che si è svolto oggi a scuola con i bambini delle elementari che frequentano l’istituto Pascoli - Pirandello.
«Un’esperienza di povertà economica ma di ricchezza sotto il profilo umano e culturale, come ci hanno spiegato Marco e Valentina che ogni mattina portano nella biblioteca “Barbara Rizzo, Giuseppe e Salvatore Asta” i bambini per farli studiare -raccontano il sindaco Nicola Rizzo e l’assessore Enza Ligotti-. Lei è una docente precaria che adesso insegna ai figli, lui è un carpentiere che finalmente riesce a stare con loro. Il filo conduttore del loro viaggio sono le biblioteche d’Italia dove fanno scuola parentale ai figli. Nessun agio, nessuna comodità. Come san Francesco, ci hanno spiegato, si sono voluti spogliare di tutto e vivere quest’esperienza singolare e coraggiosa».
Marco e Valentina Neroni raccontano che «è davvero molto dura perché dal punto di vista economico viviamo con poche centinaia di euro provenienti dall’affitto della nostra abitazione ma ci sentiamo liberi e soprattutto i nostri figli apprendono in maniera diretta la geografia, la storia, conoscono e imparano velocemente lontani da tv e video giochi. Abbiamo conosciuto di persona l’ospitalità del Sud e trovato tanti amici. Ringraziamo il direttore della biblioteca Baldo Sabella per la sua accoglienza e disponibilità, così come il sindaco Nicola Rizzo e l’assessore Enza Ligotti che ci hanno anche donato dei libri».
Prima avevano la tv sul camper adesso neanche quella. «I nostri figli leggono molti più libri, si guardano attorno-raccontano Marco e Valentina- giocano con quello che hanno e sorridono».
Spazio e libertà che si infrangono contro il muro, in necessaria ricostruzione, della ripresa della quotidianità: «Trascorso l’anno torneremo alla nostra vita -dicono Marco e Valentina-. Sarà molto dura ma dobbiamo riprendere a lavorare per vivere. Certamente stiamo vivendo un’esperienza unica che potremmo anche decidere di ripetere. Non dimenticheremo i luoghi e le persone incontrate che ci hanno accolti a braccia aperte, come è avvenuto qui a Castellammare».