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31/01/2019 06:00:00

Marsala, estrae il dente del giudizio e dopo tre mesi scopre una punta di trapano in bocca

Una semplice estrazione del dente del giudizio, un intervento di routine che invece diventa una brutta storia. Una storia di malasanità. E’ questa la vicenda accaduta ad un giovane di Marsala.

Generalmente questo tipo di intervento si fa in un ambulatorio privato e non dà particolari preoccupazioni, se non il comprensibile fastidio che tutti proviamo quando andiamo dal dentista. Questa è la norma, quello che in genere accade quando si deve fare questo tipo di prestazione sanitaria ed è quello che è accaduto ad un giovane di 21 anni, le cui inziali sono A.S., che ha deciso di farlo al policlinico universitario di Palermo lo scorso ottobre e fino alla settimana scorsa rimasto ignaro di quanto gli è realmente accaduto.

Il 12 ottobre del 2018 A.S. ha subìto un intervento di estrazione del dente del giudizio al Policlinico Universitario “Paolo Giaccone” di Palermo. L’intervento, che è stato eseguito da un medico specializzando, ma con l’equipe al completo presente in sala operatoria, è durato appena 10 minuti e tutto si è svolto regolarmente, anche il periodo post operatorio.

La settimana scorsa, A.S., a tre mesi dall’estrazione del dente è andato a fare una visita di controllo dalla sua dentista che, facendo una radiografia localizzata è rimasta sbalordita per la presenza di un oggetto metallico nella bocca del paziente. A quel punto, la dottoressa ha fatto una nuova radiografia completa che ha accertato che all’interno dell’osso mandibolare di A.S. è stata lasciata una fresa, una punta metallica utilizzata dal trapano di chi ha effettuato l’intervento al policlinico. Grazie a questa visita di controllo dalla dentista il giovane marsalese ha scoperto di tenere nascosto nella sua bocca, un corpo estraneo in metallo.

Sono sincero non mi ha dato fastidio e ancora ora non mi dà fastidioil racconto di A.S. - ma comunque la devo togliere, non posso restare con una fresa in bocca. Quando la mia dentista ha chiamato il centro universitario, si sono resi disponibili a fare l’intervento di rimozione gratis, ma vista la negligenza che hanno avuto io non ci andrò e preferisco farlo in uno studio privato a pagamento".

"Parlando con la mia dentista – continua nel suo racconto A.S. - ho scoperto che comunque è un oggetto evidente, una punta di trapano che chi mi ha operato ha notato di sicuro che mancava del suo attrezzo e al momento in cui la fresa è caduta nell’osso mandibolare si poteva pure togliere. Invece, adesso, dovrò subire un nuovo intervento senza che ce n’era di bisogno. Anche se era uno specializzando, il medico a cui è capitato questo problema, poteva chiamare il capo equipe che in quel momento poteva intervenire per cercare di riparare a quanto accaduto e invece hanno insabbiato e coperto tutto e io l’ho scoperto tre mesi dopo, esattamente una settimana fa andando dalla dentista".

"Ora dovrò subire un nuovo intervento che farò qui a Marsala e che è stato già fissato il 4 di febbraio. Anche se si sono proposti di rimediare alla cosa, io non ho intenzione di andarci e ho deciso denunciare l’episodio all’autorità giudiziaria. Anche se non c’è un vero danno fisico, chiederò un risarcimento per danni morali. Tutto questo si poteva evitare - conclude A.S. - a maggior ragione per il fatto che se ne sono accorti e non hanno fatto nulla e tra l’altro hanno provato a giustificarsi dicendo che chi ha effettuato l’intervento pensava che l’aspiratore avesse catturato la punta. Spero  che la mia brutta esperienza, una volta resa pubblica, possa essere utile alla collettività e a far sì che non si ripeta”.