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02/02/2019 07:40:00

Dirigente del Commissariato di Mazara dichiara il falso per farsi annullare una multa

Il luogotenente della Guardia di finanza Antonio Lubrano, ex responsabile della sezione di pg delle Fiamme Gialle presso la Procura di Marsala, è stato ascoltato, in qualità di investigatore che ha svolto le indagini, nel processo che davanti al giudice monocratico di Trapani Benedetto Giordano vede imputato l’ex dirigente del Commissariato di polizia di Mazara C. N. con l’accusa di aver dichiarato il falso per farsi annullare una multa per eccesso di velocità.

Il procedimento nasce da un’indagine della sezione di pg della Guardia di finanza presso la Procura di Marsala (quella sui poliziotti Pecoraro, Dominici e Sorrentino) ed è stato trasferito a Trapani dal gup di Marsala per competenza territoriale su richiesta dell’avvocato difensore Antonino Sugamele. Dalle intercettazioni disposte dalla Procura di Marsala era emerso che N., nel 2014, chiese aiuto al vice questore Nicolò D’Angelo, dirigente della Polstrada di Trapani, poi prosciolto, per fare annullare una multa per eccesso di velocità che gli era stata elevata dai vigili urbani di Palermo, dichiarando che stava tornando di corsa a Mazara per ragioni di servizio. Per l’accusa, però, N. era libero dal servizio e quindi avrebbe dichiarato il falso. E ciò, nell’ultima udienza, è stato ribadito in aula dal luogotenente delle Fiamme Gialle Antonio Lubrano, che condusse l’indagine. Intanto, il pubblico ministero, stranamente, non ha chiesto la produzione e la utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche, strumento che per gli investigatori marsalesi avrebbe provato la contestata truffa. Si tratta delle telefonate di N. con la madre e con Nicolò D'Angelo, con il quale avrebbe parlato del ricorso da presentare per fare annullare la multa.

Il luogotenente Lubrano ha riferito che, comunque, la sera del 19 agosto 2014, quando incappò nell’autovelox a Palermo, N. non era in servizio. Ha aggiunto, inoltre, che non è risultata alcuna telefonata effettuata nell'immediatezza delle 23.30 verso l’allora commissario di polizia di Mazara che potesse giustificare una sua precipitosa partenza da Palermo verso Mazara e che potesse giustificare il superamento dei limiti di velocità.

Lubrano, infine, ha detto che nessuno dei poliziotti a suo tempo interrogati ha addotto motivazioni impellenti ed importantissime che potessero giustificare una immediata presenza del dirigente in commissariato.