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04/02/2019 09:00:00

I sondaggi: M5s sotto il 25%. Fico dice si al processo a Salvini

Repubblica di oggi scrive che il Pd appare in ripresa (18%), Forza Italia galleggia intorno al 9%, Leu, Fratelli d’Italia e +Europa lambiscono il 3%, la maggioranza giallo-verde riscuote il 59% dei consensi (contro il 50 del 4 marzo), però col M5s costantemente in discesa e adesso poco sotto il 25%, e la Lega in gran spolvero al 34. Il dato più clamoroso, però, riguarda il gradimento dei leader: il premier Conte riscuote lo stesso successo di Salvini (gradimento al 60%). Di Maio sta dieci punti indietro.

Fico dice sì al processo a Salvini 
Ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, Roberto Fico ha parlato di immigrazione e del caso Diciotti facendo infuriare Salvini. «Le persone vanno sempre salvate. Non possono restare un minuto di più sulla nave. Vanno fatti sbarcare», ha detto il presidente della Camera, che è stato netto anche sull’autorizzazione a procedere per il ministro dell’Interno: «Personalmente, dico che semmai arrivasse a me una richiesta della magistratura nei miei confronti per qualsiasi questione, pregherei la Camera di mia appartenenza di dare l’autorizzazione senza se e senza ma». Infine sulla Tav: «Impossibile tornare indietro sul no per il M5s». Immediata è arrivata la replica via social di Salvini: «Fico dice no a tutto tranne ai migranti e ai processi».

Resa dei conti sulla Tav
È ormai scontro aperto nel governo sulla Tav. Dopo la visita di Salvini al cantiere di Chiomonte, sabato Di Battista aveva detto che «se la Lega intende andare avanti, continuando a scavare un buco inutile che costa 20 miliardi, tornasse da Berlusconi e smettesse di rompere i coglioni» e ieri sera Fico, ospite di Fabio Fazio, ha confermato: . Dal ministero dei Trasporti hanno poi lasciato trapelare anticipazioni sull’analisi costi-benefici da cui emerge che il saldo è fortemente negativo a carico della prosecuzione dell’opera. Come risposta Salvini ha ribadito la sua posizione, ipotizzando un compromesso: «Non faccio saltare il governo per quello che dicono i sondaggi. Ma le cose bisogna farle non bloccarle». Strada inaccettabile per Di Maio, che ha posto un aut aut: «Finché saremo noi al governo, la Tav non si fa. Il ridimensionamento dell’opera è una supercazzola».


La soluzione più probabile è un “no” temporaneo all’Alta Velocità e un rinvio della decisione a dopo le europee. Non è affatto escluso, nonostante le dichiarazioni in senso contrario, uno scambio col voto sul caso Diciotti. Così scrive Il Messaggero.

Iniziano le vere primarie del Pd
Il Pd ha diffuso i risultati finali dei congressi dei suoi circoli che precedono le primarie del 3 marzo. Come ampiamente previsto, i tre che hanno preso più voti e che quindi correranno per la segreteria sono il presidente del Lazio Nicola Zingaretti (47,3%), l’attuale segretario Maurizio Martina (36,1%) e Roberto Giachetti (11,1%). Esclusi invece Francesco Boccia (4%), Maria Saladino (0,7%) e Dario Corallo (0,6%). Alla Convenzione nazionale ieri c’è stato il primo confronto tra i tre candidati. «No a un partito costruito sugli anti e nessuna alleanza con M5s» ha detto Zingaretti; Martina ha lanciato la mozione di sfiducia a Salvini; Giachetti ha chiesto un confronto in tv con gli altri due.