La Corte dei Conti bacchetta il Comune di Erice. Mesi fa i consiglieri comunali Simona Mannina e Alessandro Barracco hanno presentato denuncia alla Corte dei Conti per il consuntivo 2016 in quanto molti dei residui contrariamente al principio della attendibilità e della veridicità (che impone di cancellare i residui -crediti dell’ente- che non solo non sono più esigibili ma anche quelli di difficile esigibilità) non erano stati eliminati dal consuntivo (anche crediti del 1992 e presumibilmente prescritti e sicuramente di difficile esigibilità) e avevano permesso il raggiungimento del pareggio. "Lamentavamo, inoltre - ricorda Mannina - l’assenza del consolidato per la partecipate, altra cosa che impone la legge. La sindaca ci ha dato degli ignoranti, che diciamo stupidaggini e che valutava di querelarci per danni all’immagine del Comune". Qualche settimana fa, però, la Corte dei Conti ha emesso un provvedimento di censura del Comune.
Nell'adunanza del 15 gennaio 2019, infatti, la Sezione di Controllo della Corte dei Conti della Regione Sicilia, ha emesso un accertamento (n. 36/2019/PRSP) contro l'Amministrazione ericina sollevando gravi criticità relativamente a tutti i controlli interni ai fini del rispetto delle regole contabili e dell'equilibrio di bilancio dell'ente locale. I Sindaci dei comuni con oltre 15.000 abitanti hanno l'obbligo di trasmettere annualmente alle Sezione di Controllo della Corte un referto sul sistema dei controlli interni. Il Collegio dei Magistrati ha evidenziato “numerose e significative criticità e carenze” sul sistema di controllo del Comune di Erice, relativamente agli anni 2016 (amministrazione Tranchida) e 2017 (amministrazione Toscano), in ragione delle quale il Magistrato istruttore ha chiesto il deferimento dell'ente locale (nota prot. 77555026 del 19 dicembre 2018). La memoria di riscontro da parte dell'Amministrazione ericina non ha in alcun modo modificato l'esito dell'accertamento: si legge infatti nella Deliberazione della Corte “Il Collegio deve, pertanto, confermare le osserazioni formulate dal Magistrato instruttore, constatando l'inadeguata funzionalità sia del controllo di gestione che del controllo strategico all'interno dell'Ente, sia di quello sugli organismi partecipati, e la limitata applicazione del controllo di qualità dei servizi erogati”. Il consigliere Barracco, assieme alla consigliera Mannina, già nell'aprile 2017, tramite un esposto-denuncia presentato alla Procura regionale della Corte dei Conti, aveva sollevato alcune gravi criticità -peraltro esposte in Consiglio comunale - sul sistema di controllo delle partecipate, sottolineando la mancata presentazione e approvazione in Consiglio comunale del Bilancio consolidato prescritto per legge.
Il consigliere Barracco dichiara “Arriva oggi la conferma che quanto da noi espresso sia in sede consiliare che tramite l'esposto alla Procura della Corte dei Conti era fondato: la Sezione di Controllo certifica -cito testualmente- 'un quadro di controlli interni espletato in modo approssimativo, caratterizzato da una tempistica indaguata'; o ancora 'l'affidamento all'esterno del controllo di gestione va considerato illegittimo, oltre che foriero di maggiori oneri per l'ente locale in ragione dei compensi ulteriori da corrispondere ai professionisti esterni' ; sempre i magistrati dicono 'Parimenti carente si registra la funzionalità del controllo strategico, determinando il venir meno di un indispensabile strumento di conoscenza della validità e percorribilità delle scelte adottate dai vertici politici comunali'. Come a dire «predico bene, ma non controllo, così nessuno può dire che razzolo male». È questa l'esperienza e la lungimiranza amministrativa di chi gestisce il Comune di Erice da oltre 10 anni? Credo che se ne possa fare davvero a meno".