"Questa settimana potrebbe segnare l'inizio del processo di disgregazione dell'unità nazionale del nostro paese", lo scrive Gianfranco Viesti, professore ordinario all'Università di Bari. Il professore si riferisce all'ordine del giorno, fissato per venerdì prossimo, del Consiglio dei Ministri per l'approvazione delle intese che il Governo intende siglare con Veneto, Lombardi e Emilia Romagna. Il contenuto è ancora segreto, ma dalle indiscrezioni si capisce che ricalcano appieno le richieste delle regioni, determinando una secessione di fatto del "ricco nord" dal "povero sud". Meno scuola, menosanità, meno servizi, il Consiglio dei ministri si accinge a votare un atto che sancirà tra le altre cose la fine del servizio sanitario nazionale, la regionalizzazione della scuola e dei suoi docenti. I servizi pubblici a cui i cittadini avranno diritto non saranno più uguali, ma dipenderanno dal "gettito fiscale" delle regioni in cui risiedono. Una volta approvaa l'intesa tra regioni e Governo, è previsto un rapido passaggio parlamentare. "Le possibilità di fermare questo progetto secessionista appaiono assai limitante, ma non nulle. Esse dipenderanno da una forte mobilitazione dei cittadini italiani che indipendentepente dalla appartenenze partitiche richiederanno che prima si discuta più a fondo in Parlamento e nel Paese.