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13/02/2019 14:10:00

A Calatafimi non ci sono pediatri. Genitori in rivolta

A Calatafimi Segesta genitori in rivolta per l'assenza di un pediatra in città. Dopo la morte, la scorsa estate, dell'unico pediatra in "convenzione", Leonardo Vanella, la cittadina è rimasta senza medici per i più giovani. Adesso i genitori non ci stanno più e chiedono un presidio costante e un pediatra per i loro figli. Ecco la lettera che ha scritto uno di loro.

 La scorsa estate veniva improvvisamente a mancare il dott. Leonardo Vanella, unico pediatra “in convenzione” presente nella Città di Calatafimi Segesta, medico che prestava assistenza a 750 piccoli pazienti di età compresa tra 0 e 14 anni, garantendo un presidio costante per le famiglie che, specie nei casi di urgenza o di improvvisi malesseri dei loro figli, trovavano in lui un riferimento sicuro ed immediato. Successivamente a tale evento, l’ASP teritoriale ha cercato di porre rimedio –ma solo parzialmente- ad una situazione che aveva causato disorientamento ed ansia nei genitori dei bambini assistiti dal Dott. Vanella. Da parte del Distretto di Alcamo, anche dietro insistenza del sindaco di Calatafimi Segesta Dottor Vito Sciortino, si è pervenuti ad una soluzione che prevede la presenza del dott. Giacalone e della dott.ssa Parisi (che operano contemporaneamente su Castellammare del Golfo) per soli tre giorni la settimana (lunedì, mercoledì e giovedì) e per poche ore, assolutamente insufficienti a garantire piena assistenza all’utenza del luogo. I genitori, dovendo scegliere il pediatra di riferimento, hanno orientato le loro preferenze verso i predetti dottori Giacalone e Parisi, determinando la saturazione dei rispettivi “portafogli pazienti”, creando una situazione di criticità e compromettendo la garanzia per la salute dei bambini; affermazione che scaturisce sia per l’esperienza avuta in questi lunghi mesi, sia perché riteniamo che questo tipo di organizzazione non sia aderente alla normativa vigente. Oggi a Calatafimi Segesta i bambini hanno infatti perso il diritto, in qualsiasi caso, di ricevere una visita medica domiciliare, hanno perso il diritto di poter usufruire delle cure di un pediatra per 5 giorni settimanali con cadenza alternata antimeridiana e pomeridiana. Una situazione estrema che in questi mesi ha fatto “scappare” dai pediatri in questione parecchi pazienti per trovare “riparo” verso i medici di famiglia locali, quest’ultima dinamica permessa per legge esclusivamente per i bambini della fascia 7/14 anni. Ciò impedisce, adesso, l’esercizio della libertà di scelta da parte delle famiglie dei piccoli pazienti le quali, oltre ad essere costretti a dover attendere anche diversi giorni per una visita, spesso devono ricorrere a studi professionali privati con l’intuibile aggravio di costi sanitari e con i rischi connessi al trasporto dei bambini fuori dalla propria abitazione in caso di patologie per le quali è sconsigliato il contatto con l’ambiente esterno.

Questa situazione di evidente disaggio ha portato i genitori di Calatafimi Segesta ad avviare una fase di discussione con l’ASP territoriale, con una petizione che ha visto quasi 500 firmatari, mettendo in evidenza le criticità del servizio offerto, nello stesso tempo le famiglie calatafimesi hanno trovato una saggia disponibilità al dialogo nei dirigenti dell’azienda sanitaria, oggi il comitato spontaneo che mira a tutelare la salute dei propri bambini è convinto di arrivare ad una soluzione trovando nell’ente preposto una condivisione di intenti, mettendo sempre come unica ed assoluta priorità la garanzia di un servizio di primo ordine per come sancito dalla legge, principio che non potrà mai essere barattato per il vantaggio di nessun medico o per i meccanismi burocratici di nessun ente.