Caro direttore, apprendo dal suo giornale la notizia della concessione della grazia a tre uomini, un padre e due mariti, colpevoli di omicidio.
La magistratura ha fatto il suo dovere condannando i tre uomini. Poi è intervenuta l'Etica, per il padre dalla moglie e dall'altro figlio, per i due mariti credo non l'ho capito dagli stessi o dagli avvocati come previsto dalla legge, richiesta di grazia.
Abbiamo assistito (aggiungo meno male) ad un atto di clemenza e di giustizia da: garante Presidente della Repubblica, esecutivo Ministro della giustizia, giudiziario Magistratura, tutti concordi nella concessione. Lezione di civiltà giuridica e pietas ( in tutti i significati), grazia concessa su pena residuale, in sostanza hanno "pagato" il loro debito. Considerazione del tutto personale, già sento i Soloni (nell'accezione negativa, il filosofo aveva una Etica, in parte condivisibile) sul bene assoluto della vita, e approfitto, anche se non sembrerà pertinente, ma a mio giudizio lo è, forse sarò pazzo nel dire: sono favorevole all'eutanasia, suicidio assistito, e considero il bio testamento un iniziale atto d'umanita'. Lo Stato con il diritto positivo non "deve decidere" sulla mia vita biologica e psicologica, e parlo con cognizione di causa. Ho vissuto questo "travaglio" e le mie condizioni lo testimoniano essendo tetraplegico. Etica personale, proprietà del proprio corpo, grazia, pietas, CORPO UNICO. Welby Dj Fabo docet. Lezioni di dignità.
Grazie attenzione e Sensibilità
Vittorio Alfieri