Il Tribunale del Riesame di Palermo ha disposto la scarcerazione Moussa Hedhili, uno dei 14 fermati, lo scorso 15 gennaio, nell’operazione anti-immigrazione clandestina “Barbanera”. Questo, infatti, è il soprannome del il 39enne Fadhel Moncer, presunto capo dell’organizzazione criminale composta da tunisini e italiani.
Nel rimettere in libertà Hedhili il Riesame ha, di fatto, accolto le argomentazioni dell’avvocato difensore: il marsalese Andrea Pellegrino. Pesanti le accuse contestate ai 14 indagati (e dunque anche a Hedhili). E cioè associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani e al contrabbando di sigarette, nonché intestazione fittizia di beni e attività economiche.
Per l’avvocato Andrea Pellegrino, però, il suo assistito, seppur nipote del presunto capo dell’organizzazione, non avrebbe commesso i reati che gli vengono contestati. E i giudici del Riesame, pare, gli abbiano dato ragione. Anche se per averne certezza bisogna attendere le motivazioni del provvedimento con il quale è stata disposta la scarcerazione. L’operazione “Barbanera” è scattata a seguito di un’indagine svolta da Guardia di Finanza e Dda di Palermo, che hanno fatto luce su un sodalizio criminale che avrebbe gestito il traffico di migranti tra la Tunisia e le coste siciliane con gommoni veloci.