Cade l'accusa di tentato omicidio, c'è solo la condanna per maltrattamenti in famiglia per Nicola Bannino, trapanese di 39 anni, che venne accusato di aver tentato di strangolare la madre.
La Corte d'Appello di Palermo ha condannato oggi pomeriggio Bannino a due anni e due mesi di reclusione eliminando la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici. E' stata quindi accolta la tesi difensiva – sostenuta dall'avvocato Fabio Sammartano – secondo cui non si trattò di tentato omicidio mediante strangolamento ma di un reato meno grave riqualificato in maltrattamenti in famiglia. L'imputato si trova in carcere, sottoposto a misura cautelare dal maggio 2017, i fatti si riferiscono al febbraio 2017. La difesa ha sempre sostenuto che non si trattò di tentato omicidio perchè "la presa per il collo era stata con una sola mano, e per pochi istanti", e la madre non aveva riportato alcuna lesione. Per l’accusa, invece, solo l’intervento di una terza persona evitò il peggio, altrimenti lo strangolamento sarebbe stato portato a termine. La madre di Bannino, c'è da dire, non si costituì mai parte civile. A giorni l'avvocato Sammartano depositerà istanza di scarcerazione.