Rallenta il turismo in Sicilia e quello che c’è è sempre più low cost per i viaggiatori internazionali. Se nei primi nove mesi dell’anno scorso sono arrivati in Sicilia quasi 3,8 milioni di visitatori stranieri, con un aumento del 18,8 per cento rispetto all’anno precedente, il giro d’affari è cresciuto solo dell’11 per cento, arrivando a una spesa complessiva di 1,6 miliardi che porta l’Isola al di sotto di regioni come Lazio (5,7 miliardi), Lombardia (5,3), Veneto (5), Toscana (3,6), Liguria (1,8), Campania (1,8) ed Emilia-Romagna (1,6).
Secondo i dati ancora provvisori della Regione Siciliana, nei primi sei mesi dell'anno, periodo che tradizionalmente non è di altissima stagione, la crescita dei flussi turistici si è ridimensionata: all'aumento della componente internazionale si è contrapposta la flessione di quella interna.
La dinamica è stata eterogenea tra le province: i maggiori contributi positivi sono derivati da Palermo e Ragusa, quelli negativi da Siracusa, Agrigento e soprattutto Trapani. Inoltre, in base ai dati della rilevazione sul turismo internazionale condotta dalla Banca d'Italia, la spesa dei turisti stranieri è ulteriormente aumentata.
Tra gennaio e agosto, la crescita del traffico passeggeri negli aeroporti dell'Isola è stata del 4,2% (9,5% nel 2017). Il numero di passeggeri su voli nazionali è stato pressoché in linea con quello dell'anno precedente, mentre quelli sui voli internazionali hanno continuato a crescere a ritmi sostenuti. Alla drastica riduzione dei voli da Trapani si è associata la minore crescita dello scalo catanese mentre nello scalo di Palermo l'incremento del traffico è stato del 16,2%. Da notare la differenza tra il numero di passeggeri in transito negli aeroporti di Palermo e Catania e i turisti alloggiati. Differenza che fa supporre fenomeni diffusi di ospitalità non rilevata.
Infine, il movimento di passeggeri nei porti siciliani è cresciuto del 12,8%o nei primi sei mesi del 2018 (del 27% l'anno precedente); la componente legata alle crociere è molto aumentata, soprattutto a Palermo.
Il programma della Regione sul turismo - La Regione sta cercando di intervenire stila un programma di interventi per cercare di attrarre turisti su un segmento più alto di consumatori: una strategia composta da varie iniziative, le principali delle quali sono un calendario di eventi da “vendere” ai tour operator — un elenco variegato, che va dalle Settimane sante a “Le vie dei tesori” — e la partecipazione a fiere di settore in Paesi emergenti come la Cina e il Giappone. Su quest’ultimo fronte si comincia fra un paio di settimane: il 6 marzo una delegazione della Regione, guidata dall’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo, volerà a Tokyo per Foodex, una delle principali fiere del settore enogastronomico in Asia, e lì allestirà una serata con tour operator e riviste di settore.
«L’operazione — anticipa Pappalardo — sarà pressoché a costo zero, grazie alle sponsorizzazioni e al contributo dell’ambasciata. Al netto dei biglietti aerei della delegazione della Regione, la spesa si aggira intorno ai duemila euro». Non è, ovviamente, l’unico elemento del piano varato da Pappalardo alla fine di gennaio. Uno dei perni centrali è il calendario delle manifestazioni turistiche: oltre a un sostegno economico, che secondo l’assessorato viaggerà fra 800mila euro e un milione in tutto, il progetto è sottoporre l’elenco ai tour operator per attrarre visitatori “spalmati” su tutto l’arco dell’anno. «Per aumentare il numero di turisti e di conseguenza alzare l’asticella della spesa — scandisce Pappalardo — abbiamo iniziato un lungo calendario di interlocuzioni con i tour operator in giro per il mondo. A loro, tutti loro, abbiamo fornito l’elenco degli eventi in programma: è la prima volta che accade, così i tour operator non saranno costretti a vendere ai viaggiatori una scatola vuota ma un pacchetto definito di iniziative ed eventi».
Un elenco che, però, ha dentro un po’ di tutto. La programmazione per il 2019 prevede: Taomoda, il festival musicale di Castelbuono, la Targa Florio Classica, la regata Palermo Montecarlo, il Cous Cous Fest, il carnevale di Acireale, le feste religiose in onore delle Sante patrone ed ancora i Nastri d’argento a Taormina alla festa di San Calogero ad Agrigento, dall’Infiorata di Noto a “Le vie dei tesori”, dal Carnevale di Acireale al presepe vivente di Custonaci, da Ypsigrock ai riti della Settimana Santa a Enna, Caltanissetta e Trapani. sono solo alcune delle proposte culturali che fanno parte dei 45 eventi compresi nel Calendario Regionale delle manifestazioni e degli eventi di grande richiamo turistico 2019.
«Nel caso dei grandi eventi turistici e dei progetti speciali — si legge nel piano — il risultato atteso sarà quello di incrementare il numero di turisti provenienti dai mercati internazionali. L’incremento dei flussi turistici (soprattutto internazionali) dipende dalla presenza e dalla prominenza dell’offerta commerciale nei sistemi di distribuzione e informazione». Fra gli altri interventi anche un progetto per incentivare l’enogastronomia (100mila euro per realizzare un rapporto sul turismo enogastronomico, creare una guida e organizzare un tour con alcuni “influencer”, cioè giornalisti e blogger del settore), il lancio di un portale dedicato (150mila euro) e il finanziamento dei “treni storici del gusto” (850mila euro per «viaggi lenti in treni storici per attraversare e conoscere la Sicilia e raccontarla attraverso il cibo nei microcosmi di borghi rurali e costieri»)