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28/02/2019 08:00:00

Marsala, il progetto "Acqua.Sal". Il sindaco Di Girolamo rassicura sull'iniziativa

“Le attività previste saranno assolutamente rispettose del Regolamento della Riserva e del Piano di Gestione del Sito Natura 2000, nonché sotto il costante controllo dell’Istituto di Biologia Marina. È escluso qualsiasi intervento invasivo che possa arrecare danni all’ecosistema della Laguna”. Sono queste le rassicurazioni che ha voluto dare il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, sul progetto "Acqua.Sal" allo Stagnone, sul quale era intervenuto pubblicamente il consigliere comunale Daniele Nuccio, ma non è il solo ad aver espresso dubbi sull'iniziativa, il quale ha chiesto all'amministrazione comunale tutta la documentazione relativa al progetto e in particolare per verificare la valutazione di compatibilità con il piano di gestione delle zone S.I.C e Z.P.S, la compatibilità con il regolamento della Riserva, e la Valutazione Incidenza Ambientale.

È quanto tiene a precisare il sindaco Alberto Di Girolamo alla luce di alcune osservazioni e richieste di chiarimenti, emerse anche nell’ultima seduta del Consiglio comunale, riguardanti il progetto “ACQUA.sal” avviato oltre un anno fa. “Condotto con criteri di sostenibilità, aggiunge il sindaco Di Girolamo, il progetto può rappresentare uno strumento di crescita e sviluppo economico, nonché un solido presidio a tutela e a salvaguardia dell’ambiente”.

Dal punto di vista operativo - come conferma il prof. Andrea Santulli dell'Università di Palermo (Istituto di Biologia Marina) che cura l'aspetto scientifico del progetto - ACQUA.sal si muoverà pertanto all’interno dei rigidi confini tracciati da Leggi e Regolamenti, con interventi diretti per la salvaguardia della Laguna svolti in stretta collaborazione con l’Ente gestore della Riserva, il GAL Elimos e il FLAG. In particolare, saranno sviluppati studi della fauna ittica per consentire la realizzazione di interventi di ripopolamento passivo e la revisione del Regolamento della Pesca sportiva. Verranno inoltre recuperate tutte le informazioni relative alle peculiari tecniche di pesca che venivano utilizzate nella laguna (ed esempio la pesca con il cannizzo) e alle tradizioni fitoterapiche dell’area.

Le attività di piscicoltura verranno effettuate senza alcun contributo alimentare dall’esterno, con specie ittiche pregiate autoctone, provenienti da riproduzione artificiale o reclutate direttamente nelle vasche fredde per rimonta naturale. Inoltre, l’acquacoltura no food di ACQUA.sal non prevede interventi invasivi nella salina e non utilizzerà specie alloctone, ma sfrutterà l’energia e la biodiversità che si accompagna al ciclo di produzione del sale. Uno dei fiori l’occhiello di ACQUA.sal, infatti, è il recupero - in accordo con il gestore - della salina “ex Genna”. Allo scopo di contribuire alla valorizzazione delle attività di salicoltura e di aumentare il valore aggiunto del sale e degli altri prodotti di salina, il progetto prevede interventi per la realizzazione di nuovi prodotti cosmetici - a base di sale, microalghe e fanghi di salina (mamma caura) - utilizzabili nel settore del benessere.

“Inoltre, sottoliena ancora il sindaco Di Girolamo, per consentire la visita agli impianti sperimentali - a scopo didattico/formativo - verrà risistemato il percorso interno alla saline”.

All’interno di Villa Genna sarà realizzata un'aula didattica multimediale (destinata a divulgare le peculiarità naturalistiche ed etnoantropologiche della laguna) e un piccolo impianto sperimentale di acquacoltura (dotato anche di una vasca tattile per consentire di avvicinare i visitatori alla fauna e alla flora della laguna), il tutto finalizzato altresì a formare tecnici di acquacultura sostenibile.

“A dimostrazione del ruolo centrale che questo impianto sperimentale potrà assumere per le attività di protezione della Laguna - conclude il sindaco Di Girolamo -, siamo in contatto con gli enti scientifici coinvolti (CNR e Università) per attivare una stretta sinergia tra il progetto ACQUA.sal e il progetto di monitoraggio satellitare, già finanziato, per il trapianto della posidonia nello Stagnone”.