Erano finiti sul banco degli imputati, con l’accusa di abuso d’ufficio, per l’annullamento di una multa per divieto di sosta. Adesso, però, il gup Francesco Parrinello li ha assolti.
Imputati erano il vice comandante della polizia municipale di Castelvetrano, Rosaria Raccuglia, e il commissario dello stesso Corpo, Tommaso Inzirillo. A vedersi appioppare la multa era stato quest’ultimo, mentre la Raccuglia la annullò a seguito di un’istanza presentata dal multato, che ha addotto lo “stato di necessità”. Nell’agosto 2017, infatti, il commissario Inzirillo aveva parcheggiato, per alcuni minuti, la sua auto nel “sistema delle piazze” di Castelvetrano per andare in farmacia (era quella di turno) a comprare dei medicinali per la suocera. In auto, erano rimaste alcune persone. Ma proprio nel frangente in cui Inzirillo era in farmacia passò il comandante della polizia municipale castelvetranese, Vincenzo Bucca, che sanzionò sia il vigile, che altri due automobilisti che avevano lasciato i loro mezzi nella stessa piazza. Dopo l’annullamento della multa, la vicenda sembrava essere conclusa, ma qualcuno inviò un esposto anonimo alla Procura di Marsala. E a seguito dell’indagine, per Inzirillo e Raccuglia la Procura chiese il rinvio a giudizio per abuso d’ufficio. Davanti al gup Parrinello, i due imputati, difesi dagli avvocati Erina Piera Vivona (legale di Inzirillo) e Giuseppe Ferro junior (per Raccuglia), hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato, affermando di non avere commesso alcun reato. Il pm Niccolò Volpe, invece, ha invocato la condanna a sei mesi di reclusione per entrambi gli imputati. Ma nelle loro arringhe gli avvocati difensori Vivona e Ferro hanno sostenuto, con successo, che annullando la multa per divieto di sosta non era stata alcuna irregolarità.