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04/03/2019 06:00:00

La continuità territoriale per Birgi? Serve a nulla. Ecco perchè

 Il buon ragionier Fantozzi riuscirebbe a definire, come per la “Corazzata Potemkin”, in due parole la continuità territoriale.
Ma qui non è una commedia, non c’è nulla da ridere sulle sorti dell’aeroporto di Trapani Birgi e sull’economia del territorio della provincia di Trapani.

La continuità territoriale, così com’è, all’aeroporto di Trapani Birgi serve praticamente a nulla. Serve a nulla per risollevare le sorti dello scalo, serve a nulla per ricreare un flusso turistico nel territorio, e serve a nulla per dare appeal e indipendenza economica alla provincia di Trapani. Un caso, l’ultimo, estremo, di elemosina ad per un territorio e di un aeroporto che invece necessitano di interventi strutturali. La continuità territoriale prevede agevolazioni e sconti sui biglietti per quei territori mal collegati col resto del paese. Sono delle misure dello Stato italiano per far sentire meno isolati alcuni territori. Benedette sono queste misure, ad esempio, per le isole, da Lampedusa a Pantelleria. Cosa diversa è per Trapani.
Perchè la continuità territoriale serve praticamente a nulla per Trapani-Birgi?

Intanto si parla di rotte vincolate. Cosa significa? Non si possono usare quei soldi (si parla di 52 milioni di euro per Trapani e Comiso) per incrementare i voli con Milano, Torino, Roma o destinazioni internazionali, perchè sono già operate a Palermo Punta Raisi, che non è molto distante da Trapani da raggiungere.
Le tratte previste, in base ai requisiti di legge e alle simulazioni fatte, non prevedono un traffico passeggeri incoraggiante. Trieste, Napoli, Brindisi, Ancona, Parma e Perugia, queste le destinazioni ammissibili, che non sono certo quelle che fanno ben sperare i tanti imprenditori del settore turistico che aspettano impazienti che il traffico di qualità su Birgi riprenda ad aumentare.


La previsione è di 120 mila passeggeri l’anno, potenziali.
Pochissima cosa rispetto ai 1,8 milioni a cui era abituato Birgi e soprattutto rispetto ai milioni di euro che lo Stato caccia fuori.
A proposito di costi. Lo Stato (quindi i contribuenti italiani) verserà circa 50 euro a biglietto, euro più euro meno. Una somma totalmente diversa, più esosa, da quella con cui si accorda Ryanair con gli aeroporti che le fanno la corte ma che ottengono un traffico passeggeri consistente anche con l’estero.

Ma è proprio Ryanair, e le compagnie low cost, a restare fuori dai giochi dalla continuità territoriale. Non è una cosa nuova, e fa parte di una strategia del governo giallo-verde. I 5 stelle, che tengono saldamente in mano il ministero dei Trasporti e quello dello Sviluppo Economico, hanno un'idea ben chiara dello sviluppo del trasporto aereo nel nostro Paese: ed è un orientamento sovranista, cioè pro Alitalia, a danno delle low cost. Salvare Alitalia, sembra essere la parola d'ordine, anche a costo di danneggiare i piccoli aeroporti come Birgi.


Basta vedere ciò che è successo in Sardegna con la continuità territoriale.
Si sono fatte le gare e Alitalia ha fatto il pienone, nonostante la presenza sull'isola di Air Italy (ex Meridiana). Air Italy si è lamentata, anche perché fa base in Sardegna e la perdita di queste rotte rischia di compromettere investimenti e assunzioni.

Non ha gradito l’esito delle gare neanche Ryanair,
che non ha potuto partecipare al bando per le regole contenute nella continuità territoriale, e ha presentato ricorso denunciando che sarebbero stati violati principi di libera concorrenza nel mercato.


La continuità territoriale, bisogna dire, non c’entra nulla con il co-marketing. E’ una procedura a parte rispetto a quella che stanno portando avanti i Comuni con i soldi della Regione.
La continuità territoriale serve a mantenere collegate quelle zone del Paese geograficamente disagiate con le principali città italiane.
Il co-marketing serve a finanziare la promozione turistica di un territorio. Nel caso della provincia di Trapani, i Comuni si sono messi assieme per stilare un bando per cercare vettori che possano portare un traffico turistico consistente nel territorio. La continuità territoriale serve a collegare per necessità, il co-marketing per fare respirare l’economia.


Ora, succede che, questa politica sovranista dei 5 Stelle contenuta nella continuità territoriale fa il paio con la proposta di legge, sempre pentastellata, che punta a rivedere i contratti di co-marketing attraverso la quale i piccoli aeroporti sovvenzionano le compagnie low cost. E’ previsto, a questo scopo, un sistema sanzionatorio: quindi un aeroporto come Birgi è destinato a chiudere.
In molti hanno espresso scetticismo sulla continuità territoriale, sulla sua utilità per l’aeroporto di Trapani Birgi. Come lo stesso Paolo Angius, presidente di Airgest, intervistato da Tp24.it. E se lo dice chi gestisce l'aeroporto...