Nuovo "colpaccio" dell'associazione antiracket di Marsala. Specializzata nella costituzione di parte civile nei processi, pur non svolgendo alcuna attività di difesa di commercianti ed imprenditori dal racket e dall'usura, l'associazione dell'avvocato Peppe Gandolfo è stata ammessa come parte civile nel processo "Annozero". L'associazione continua, insomma, in questa "usanza", nonostante le polemiche, che hanno portato anche alle dimissioni da presidente della signora Piera Aiello (che pure ha sfruttato la vetrina dell'associazione per farsi eleggere in Parlamento, prima di litigare con lo stesso Gandolfo...).
Nella seconda udienza preliminare del procedimento scaturito dall’operazione antimafia “Annozero”, il gup di Palermo Cristina Lo Bue ha ammesso come parti civili Sicindustria, Antiracket Trapani (avv. Giuseppe Novara), Centro “Pio la Torre”, “La verità vive” di Marsala (quella appunto di Peppe Gandolfo), Codici Sicilia, Antiracket Alcamo, Comune Castelvetrano e Pasquale Calamia. Quest’ultimo ex consigliere comunale del Pd a Castelvetrano, che tra il 2008 e il 2013 subì alcune intimidazioni.
L’unica richiesta non ammessa è stata quella di Codici nazionale. Alla sbarra sono presunti boss e gregari dei clan mafiosi di Mazara, Castelvetrano e dintorni. E in particolare, due dei quattro cognati del superlatitante Matteo Messina Denaro: Rosario Allegra e Gaspare Como.
Nell’inchiesta è emerso l’interesse del clan nel settore delle scommesse, attraverso la gestione di numerosi punti gioco, oltre ai reati di estorsione e danneggiamenti.
Tra gli imputati anche Dario Messina, presunto reggente della famiglia mafiosa di Mazara. E poi, Nicola Accardo, presunto capomafia di Partanna, i castelvetranesi Giuseppe Tilotta, Calogero Guarino, Leonardo Milazzo, Giuseppe Paolo Bongiorno, Vittorio Signorello, e Antonino Triolo, i campobellesi Vincenzo La Cascia, Raffaele Urso, Vito Bono, Filippo Dell’Aquila, Mario Tripoli, Angelo Greco e Andrea Valenti, i mazaresi Giovanni Mattarella e Bruno Giacalone, il petrosileno Marco Buffa, mentre di concorso esterno è accusato il castelvetranese Carlo Cattaneo, imprenditore nel settore scommesse on line.
Nella seconda udienza preliminare, intanto, i pm della Dda hanno depositato tre faldoni relativi a nuove indagini con altre accuse per Messina, Urso, Buffa e Dell’Aquila. Il 15 marzo, si comincerà a discutere sulle richieste di rinvio a giudizio. Tra gli avvocati difensori, Luisa Calamia, Stefano Pellegrino, Vito Cimiotta, Luisa Calamia, Giuseppe Pantaleo, Enzo Salvo, Walter Marino e Gianni Caracci.