Il Comune di Campobello di Mazara non risponde alla sua richiesta di acquisizione e demolizione della sua casa abusiva a Tre Fontane e lui presenta una denuncia alla Procura di Marsala.
A questo punto, qualche ora dopo, dopo oltre un mese di silenzio da parte dei competenti uffici comunali, i vigili urbani si presentano all’uscio del 68enne campobellese italo-americano Francesco Giunta, il protagonista della clamorosa iniziativa, per avviare la “pratica”.
Ad assistere legalmente Giunta è l’avvocato marsalese Francesco Vinci, che lo scorso 31 gennaio aveva inviato una pec al Comune di Campobello chiedendo, per conto del suo cliente, la demolizione dell’immobile. Non ricevendo, per oltre un mese, alcuna risposta. Adesso, Giunta chiede alla magistratura di perseguire i reati (“non ultimo il reato di omissione di atti d’ufficio”) che vorrà ravvedere nel silenzio del Comune di Campobello di Mazara. L’incredibile vicenda costituisce l’ultimo atto della lunga “guerra” tra Francesco Giunta e i suoi familiari per la spartizione dell’eredità dei genitori. Una lotta senza esclusione di colpi nell’ambito della quale si colloca anche l’atto di pignoramento, per debiti, della sua abitazione. La richiesta è stata avanzata, nel 2014, da Angela Martino, 82 anni, seconda moglie del padre di Francesco Giunta, per un presunto debito di poco più di 18 mila euro. Tra gli altri creditori intervenuti (quattro in tutto), anche il fratello e la sorella: Vito e Maria Giunta. E qui, il colpo di genio del 68enne italo-americano. “Mi vogliono pignorare la casa? – dice - Non l’avrò più io, ma non l’avranno neanche loro. La casa è abusiva. Chiedo al Comune di acquisirla e demolirla, come previsto dalla legge”. Pur di non vedere, dunque, i suoi odiati parenti (assistiti dall’avvocato Salvatore Giorgi) nella sua abitazione, Francesco Giunta ha preferito, di fatto, autodenunciarsi per abusivismo edilizio. E il Comune, sottolinea l’avvocato Vinci, non può esimersi, per legge, dall’agire in direzione di quanto chiesto dal suo cliente. Anche se questa scintilla potrebbe diventare un incendio. A Tre Fontane, infatti, sarebbero oltre duemila le abitazioni abusive in riva al mare. E che l’abuso edilizio di Giunta non sia “sanabile” (come del resto tanti altri nella stessa frazione balneare) lo ha affermato anche il tecnico incaricato dal Tribunale di Marsala nell’ambito della causa civile per il pignoramento della casa.